Modena e Parma colonie romane nel 183 a.C., Reggio Emilia forum negli stessi anni, mentre sei anni prima, nel 189 a.C., il Senato romano dichiara colonia Bologna dopo averla strappata ai Galli Boi. Storie, curiosità e scoperte di quattro città accomunate dall'ubicazione lungo la Via Emilia, elemento unificante della regione che tuttora ne porta il nome
MMCC
2200 anni lungo la Via Emilia
In occasione del duemiladuecentesimo anniversario della fondazione di Modena e Parma e a pochi anni dallo stesso anniversario celebrato dalla Via Emilia nel 2013 (costruita nel 187 a.C.), quattro città nel cuore della regione riflettono sulla loro storia più antica quando attorno alla Via Aemilia si radicò una cultura in grado di superare differenze etniche e campanilismi. Lungo quell’itinerario mai dismesso hanno viaggiato dall'antichità sino ai giorni nostri non solo le merci e i prodotti di un'economia da sempre florida, ma anche fiumi di persone, con il proprio bagaglio di esperienze, idee, sensibilità, lingue e credi religiosi differenti. Si è così formata una cultura aperta verso il viaggiatore che affonda le proprie radici in una società che fa dell'accoglienza una delle sue maggiori risorse.
Nel 2017 la via Emilia si percorre a passo di storia. Prima le
celebrazioni di 2.200 anni dalla nascita romana di tre città: Mutina
(Modena) e Parma divenute colonie nel 183 a. C. e Regium Lepidi (Reggio
Emilia), istituita come forum negli stessi anni. Poi, con un ulteriore passo nel
tempo e nello spazio lungo la stessa strada, l’approdo a Bologna, dove al centro
dell’attenzione ci sarà il Medioevo emiliano - romagnolo.
La via Emilia, arteria unificante della regione che tuttora ne conserva il nome,
si propone come un itinerario per scoprirne la storia antica e gli aspetti che
hanno contribuito a definire l’identità delle città e del territorio che
collega.
Nell’ambito del progetto annuale “2200 anni lungo la via Emilia” le città di
Modena, Parma e Reggio Emilia propongono un programma di celebrazioni ricco
di mostre, ricostruzioni e di eventi, progettati per coinvolgere pubblici
diversi. Ciò che nella regione accade dopo i secoli sotto il segno della
repubblica e poi dell’impero romano, sarà poi raccontato da una mostra che si
svolgerà anch’essa lungo la strada consolare, a Bologna. Nel capoluogo,
l’esposizione “Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso
l’archeologia” abbraccerà l’intero territorio regionale con testimonianze dal
tardoantico al medioevo.
Modena, Parma e Reggio Emilia riflettono sulla loro storia antica. Mutina
e Parma, colonie fondate nel 183 a.C., e Regium Lepidi istituita come
forum negli stessi anni, condividono il fondatore Marco Emilio Lepido,
console esponente della gens Aemilia, a cui si deve la visione lungimirante di
un asse di collegamento dei maggiori centri della regione, che fosse anche
presidio politico in quello che un tempo era lo Stato dei Boi, barriera ideale
contro le popolazioni liguri, cerniera fra l’Italia centrale e i coloni
stabiliti in Gallia: la Via Aemilia, elemento unificante della regione.
Il programma intende non solo valorizzare le origini romane di Modena, Parma e
Reggio Emilia ma contestualizzarle nell’ambito del ruolo svolto fino ai nostri
giorni dalla strada che le collega. Il ponte fra romanità e contemporaneità è
rappresentato con linguaggi diversi che vanno dall’esposizione dei reperti agli
incontri di approfondimento scientifico, dalla narrazione alla street art, dalla
multimedialità al gioco in un susseguirsi di eventi che accompagneranno tutto il
2017.
Il progetto "2200 anni lungo la Via Emilia" è promosso dai Comuni di
Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e
Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio
Emilia e Ferrara e per le
province di Parma e Piacenza, dal Segretariato Regionale del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l'Emilia-Romagna e dalla
Regione Emilia-Romagna.
"2200 anni lungo la Via Emilia" si suddivide in:
Mutina splendidissima - Definita da Cicerone firmissima et
splendidissima, importante città romana dell’Italia settentrionale,
Mutina si trova al di sotto delle strade del centro storico, custodita dai
depositi delle alluvioni che si verificarono in epoca tardoantica. Con le
celebrazioni del 2017 si vuole rendere percepibile la realtà sepolta attraverso
una serie di eventi e una grande mostra dal titolo
“Mutina
Splendidissima” (25 novembre 2017–8 aprile 2018) che ne racconti
attraverso nuove scoperte le origini, lo sviluppo e l’eredità lasciata alla
città moderna. In calendario eventi che vanno dalla street art 3D con artisti
internazionali a creare varchi illusori verso il sottosuolo (12–14 maggio),
alla rievocazione storica (7-10 settembre), alle narrazioni di Ert Fondazione
Emilia Romagna Teatro (28 ottobre) che coniugano antiche e moderne abilità
imprenditoriali da Mutina al Mef Museo Enzoerrari.
Nell’ambito del programma “Mutina Splendidissima” il Museo Civico
Archeologico di Castelfranco Emilia propone la mostra
"Alle soglie
della Romanizzazione: Storia e Archeologia di Forum Gallorum" (7
Ottobre - 12 Novembre 2017) che illustra la nascita e l’evoluzione
dell’insediamento di Forum Gallorum con un quadro ricostruttivo sul territorio e
la sua economia, passando per l’analisi dell’ideologia funeraria e religiosa,
che fornirà anche validi elementi per la lettura topografica dello scenario in
cui si è svolta la famosa battaglia di Mutina del 43 a.C. Nella tenuta di Villa
Sorra (Gaggio in piano) è in programma anche una iniziativa dedicata ai “grani
antichi e al pane”, con correlate degustazioni (8 ottobre).
Regium Lepidi - Reggio Emilia è l’unica città della regione che
conservi nel proprio nome il ricordo del suo fondatore, il console Marco Emilio
Lepido, eponimo anche della via Aemilia. Nel 2017 e 2018 i Musei Civici e la
Soprintendenza, prendendo il via dalle recenti scoperte archeologiche in città,
propongono un articolato programma di mostre ed eventi destinati a valorizzare i
primordi del fenomeno urbano in Emilia. La mostra “Lo Scavo in Piazza. Una casa,
una strada, una città” (8 aprile 2017 - 3 settembre 2017) documenta la storia di
un quartiere suburbano, alla luce degli scavi archeologici in piazza Vittoria,
mentre “On the road. La Via Emilia, 187 a.C. - 2017” (25
novembre 2017 – 1 luglio 2018), documenta la fortuna della strada dagli
antefatti in età preromana sino al Medioevo e riporta l'attenzione sulla figura
del costruttore, il console Marco Emilio Lepido. Ricostruzioni di mezzi di
trasporto e apparecchiature all’avanguardia come i caschi Oculus Rift, le
postazioni olografiche di Z-space, le proiezioni 3D di Dreamoc, i QR code
consentiranno di conoscere meglio l’antica Regium Lepidi.
www.musei.re.it
Parma 2.200 - Numerosi sono gli eventi che la Città di Parma ha ideato
per i 2200 anni lungo la via Emilia. Tra questi, il ciclo di conferenze e visite
guidate “Fondazione Città di Parma 183 A.C.” sulle tracce della Parma romana,
gli incontri de “Il Battistero si svela”, dedicati a uno dei monumenti simbolo
della città, le esposizioni, come “Archeologia e alimentazione nell’eredità di
Parma romana”, che ripercorrerà le origini della cultura alimentare parmense, o
“Alla scoperta della Cisa Romana” che riporterà gli esiti della ricerca
archeologica sulla sella del Monte Valoria. Arricchiscono il programma il
concorso tematico per giovani illustratori, i percorsi “Parma Sotterranea” alla
scoperta della città nascosta tra l’età romana e il Novecento, la creazione di
“Aemilia 187 a.C”., un nuovo spazio pubblico museale nell’area del Ponte Ghiaia,
la “Festa della storia” incentrato sui 2200 anni della fondazione cittadina e un
importante convegno scientifico internazionale.
www.comune.parma.it/parma2200
A Bologna il Medioevo svelato - Bologna, antica colonia latina lungo la
Via Aemilia, ospita al Museo Civico Medievale la mostra "Medioevo
svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia" (dalla
primavera 2018), che consente di viaggiare nel tempo per quasi un
Millennio (dal V secolo agli inizi del Trecento) in una regione in cui ancora
oggi sono profondamente radicati i confini fisici e gastronomici tra Emilia
longobarda e Romagna bizantina (Ravenna). Il racconto si dipana dalle
trasformazioni delle città tardoantiche all’evoluzione degli insediamenti
rurali, evidenziando il potere dei nuovi ceti dirigenti (Goti, Bizantini e
Longobardi) attraverso la ritualità funeraria. Dopo un’istantanea sulle città
nell’alto Medioevo, profondamente ridimensionate rispetto alla vitalità dei
secoli precedenti, e contrapposte al dinamismo dei nuovi empori commerciali (Comacchio-FE),
lo sguardo si allarga alla riorganizzazione delle campagne (villaggi, castelli,
borghi franchi, pievi e monasteri). La narrazione termina ciclicamente con la
rinascita delle città, studiate nella nuova fase di età comunale. La mostra è
curata da Sauro Gelichi (Professore Ordinario di Archeologia Medievale,
Dipartimento Studi Umanistici, Università Ca’ Foscari Venezia) e Luigi Malnati
(Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana
di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara)
L'iniziativa è stata presentata a Palazzo Venezia a Roma venerdì 7 aprile nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Graziano Delrio, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maria Utili, Dirigente della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Mibact, Edith Gabrielli, Direttrice del Polo Museale del Lazio, Luigi Malnati, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Valeria Cicala, Funzionaria Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena, Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, Raffaella Curioni, Assessora a Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Emilia, Bruna Gambarelli, Assessora a Cultura e Progetto nuove centralità culturali nelle periferie di Bologna, e Francesca Piccinini, Direttrice dei Musei Civici di Modena in rappresentanza del coordinamento del progetto "2.200 anni lungo la Via Emilia"
E' possibile scaricare i comunicati e le immagini del progetto "2.200 anni sulla via Emilia" direttamente dal sito www.2200anniemilia.it/press/
Veduta area di un tratto della Via Emilia, la consolare romana che dal 187 a.C.
congiunge Rimini a Piacenza, dando il nome all'intera Regione
La Via Emilia
Il 2013 è stato per la Regione Emilia-Romagna e le sue città una data
speciale perché sono ricorsi i 2200 anni dalla costruzione della via Emilia,
realizzata nel 187 a.C. da Marco Emilio Lepido, della nobile gens Aemilia,
nel primo anno del suo consolato.
L'Emilia è l'unica regione che deve il proprio nome a una strada e ciò la dice
lunga sull'importanza e il ruolo che questa via ha avuto per la storia e lo
sviluppo del territorio.
La via Emilia rappresenta innanzitutto l'asse su cui si è basata la
centuriazione che ha caratterizzato gran parte della Pianura Padana. Come altre
vie, essa ebbe valenza strategica perché consentiva di spostare agevolmente gli
eserciti; sulla via Emilia, poi, sono sorte città che rappresentavano il
capolinea di strade provenienti da Roma e dal versante appenninico e il punto di
partenza per le vie dirette al nord.
Da Rimini a Piacenza, la via Emilia si raccordava con la Flaminia. Seguendo un
tracciato diagonale, a Piacenza intercettava la via Postumia che collegava
Genova ad Aquileia; ben presto essa costituì la spina dorsale dell'Italia
settentrionale.
Contatti uffici stampa
Modena
Roberto Serio -
roberto.serio@comune.modena.it tel. 0592033812 - 320 4727929,
Pomio Blumm: Irene Guzman -
irene.guzman@comune.modena.it tel. 349 1250956
Con il sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena.
www.mutinasplendidissima.it
Reggio Emilia
Patrizia Paterlini -
patrizia.paterlini@comune.re.it - tel. 0522 456532 - 348 8080539
www.musei.re.it
Parma
CLP Relazioni Pubbliche: Anna Defrancesco -
anna.defrancesco@clponline.it
- tel. 02 36755700
www.comune.parma.it/parma2200
Bologna
Massimo Medica -
massimo.medica@comune.bologna.it - tel 051 2193923
Cinzia Cavallari -
cinzia.cavallari@beniculturali.it - tel. 051 223773-0127
La Via Emilia è una strada poleogenetica, capace cioè di generare un sistema urbano policentrico
a sviluppo lineare che nei secoli ha determinato una forte scansione insediativa
dove peculiarità, autonomia, carattere comune e complementarietà hanno trovato
una naturale vocazione organica anche se spesso oggi rilevabile più in termini
potenziali che nella realtà dei fatti.
Per le proprie caratteristiche originarie e
sopratutto per la capacità di resistere ai lunghi tempi storici, questa strada
consolare ha mantenuto un ruolo strutturante ribadito nell’indotto degli sviluppi
infrastrutturali paralleli -ferroviari, autostradali ed oggi della ferrovia ad
alta velocità- quale imprinting direzionante la conformazione dell’intera
struttura dello spazio regionale.
Ma l’infrastruttura in questo caso si caratterizza innanzitutto per la
reciprocità di scambio con il territorio, secondo una relazione dove la funzione
dell’attraversare prevale su quella del collegare.
Nell’intercalato tra città e campagna, oggi sempre più in crisi causa i processi
opportunistici della conurbazione, ritroviamo diversi gradi e forme di
aggregazione insediativa, e quindi di significato, che la Via Emilia è in grado
di suscitare attraversando, coinvolgendo e denotando i luoghi.
Rispetto a questa sua funzione semantica, oltre che per il ruolo primigenio di
fattore strutturante, non possiamo allora non attribuirle il primato di
“principale monumento della Regione Emilia Romagna” dove, etimologicamente, “memini”
ci invita a riflettere sulla memoria, su ciò che non possiamo dimenticare per
quanto riguarda la storia del nostro abitare, e “moneo” per l’insegnamento che
ne deriva rispetto alla responsabilità delle trasformazioni future dei luoghi,
tra architettura e paesaggio, genti ed eventi, sul lungo corso della Via Emilia.