I PREDATORI DELL'ARTE PERDUTA: IL SACCHEGGIO DELL'ARCHEOLOGIA IN ITALIA
presentazione del volume di Fabio Isman
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Comunicato stampa

Locandina realizzata da Vanna Politi, computer grafica SBAERmartedì 21 luglio 2009, alle ore 18
Fabio Isman presenta il suo volume
I predatori dell’arte perduta
Il saccheggio dell’archeologia in Italia

Candidato al Premio Estense 2009

Ferrara, Museo Archeologico Nazionale

Sala delle Carte Geografiche
Via XX Settembre n. 122

info 0532.66299

 

Oltre all'autore, intervengono
Caterina Cornelio, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Carla Di Francesco, Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna
Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Napoli e Pompei

 

In collaborazione con Editore Skira

Segue un rinfresco offerto dal Ristorante-Osteria Balebùste di Ferrara

 

Il libro di Isman concorre al Premio Estense 2009.
I quattro finalisti sono stati selezionati da una giuria tecnica composta da Ferruccio De Bortoli (Presidente), Alberto Faustini, Aldo Forbice, Laura Laurenzi, Mauro Mazza, Giancarlo Mazzuca, Valentino Pesci, Folco Quilici, Bianca Stancanelli e Pierluigi Visci.

I giurati hanno analizzato i 39 libri candidati, selezionando i quattro finalisti: “L’oro della camorra” di Rosaria Capacchione, edizioni Bur Rizzoli, “Andreotti” di Massimo Franco, Mondadori, “Cuori allo specchio” di Massimo Gramellini, Longanesi, e “I predatori dell’arte perduta” di Fabio Isman, Skira.
In questi mesi i libri finalisti saranno sottoposti al vaglio e alla lettura della giuria popolare composta da 40 cittadini ferraresi, che si affiancheranno alla giuria tecnica per assegnare congiuntamente l’Aquila d’Oro Estense nel corso della cerimonia in programma il prossimo 26 settembre 2009 al Teatro Comunale di Ferrara.

Promosso Unindustria Ferrara, il Premio Estense è nato nel lontano 1965 per iniziativa dell’allora Presidente degli industriali ferraresi, Cavaliere del Lavoro dottor Giorgio Piacentini, che intendeva istituire un premio che rivelasse l’interesse degli imprenditori ferraresi per l’arte e la cultura, in linea con ciò che la città estense ha rappresentato nel Rinascimento.

 

"I predatori dell’arte perduta. Il saccheggio dell’archeologia in Italia" è un libro-inchiesta sul furto sistematico dei nostri capolavori archeologici all’estero con la complicità di "tombaroli" e mercanti d’arte. Sembra un thriller ma è tutto vero.
Oltre all'autore, interverranno Caterina Cornelio, Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Carla Di Francesco, Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici Emilia Romagna e Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Napoli e Pompei.

Un milione di oggetti trafugati e ricettati, 25.000 opere ritrovate e fotografate, i personaggi inquisiti, i musei coinvolti. Inviato speciale de "Il Messaggero" e per 10 anni titolare della rubrica La pagina nera su "Art e Dossier", dal 1980 Fabio Isman si occupa prevalentemente di patrimonio culturale. Da solo o con altri, ha pubblicato finora 24 libri, di cui 18 dedicati all’arte e alla cultura in Italia.
Nel suo libro illustra spietatamente strategie, dinamiche e modalità con cui milioni di reperti, spesso autentici tesori unici al mondo, sono scavati clandestinamente, centinaia di migliaia di siti archeologici della Penisola sono sistematicamente violati e devastati,  decine di migliaia di "tombaroli", intermediari e grandi mercanti, pur indagati e sotto processo, sono comunque a piede libero.
Dal 1970 al 2004 si è consumata in Italia la Grande Razzia. A suon di milioni di dollari, oggetti importantissimi, che restano stupendi ma sono ormai privati del loro passato, sradicati dai propri contesti e diventati  "muti", sono stati acquistati da dozzine di grandi musei internazionali, americani ed europei, e dalle massime collezioni private del mondo, spesso le più misteriose.
Solo una piccola parte è stata finora restituita e recentemente esposta al Quirinale.
Può darsi che ci si debba accontentare così, ma davanti alle cifre è difficile trovare eufemismi o interpretazioni benevole: gli oggetti trafugati noti sono enormemente di più degli oggetti ritrovati, un rapporto circa di 40 a 1. E a questo dato oggettivo va aggiunto un dato statisticamente e razionalmente probabile, che gli oggetti trafugati ignoti, cioè di cui non sappiamo nulla, siano a loro volta in un numero enormemente superiore al precedente.
Scrive Isman a pag. 67: "Anche per questa gracilità dello Stato e del Paese nel settore, in Italia è avvenuta la Grande Razzia. Cioè il sistematico saccheggio del sottosuolo della penisola, che dal 1970 a metà degli anni 2000, ha coinvolto forse 10.000 persone, e milioni di reperti. E' un fenomeno senza uguali in nessun paese occidentale: se non per la quantità di oggetti spariti, almeno per la forma organizzata e capillare in cui è accaduto; e nel nostro, senza precedenti in alcuna stagione. Una depredazione di massa che, dopo aver arricchito vari grandi musei al mondo e alcune collezioni straniere formate, o irrobustite, nel dopoguerra, è sfociata in una serie di processi, soprattutto a Roma, nel quasi assoluto disinteresse dei media, almeno italiani. E ha portato ad alcune clamorose restituzioni".
Sulla base di interviste e documenti giudiziari, viene ricostruito, come non era mai stato fatto, il massimo saccheggio d’arte e cultura che ha colpito un Paese occidentale nell’ultimo secolo.
Alcune vicende, inedite, sono degne di un thriller o di un "giallo". Ma restano ancora fittissimi misteri.

Fabio Isman
I Predatori dell’arte perduta. Il saccheggio dell’archeologia in Italia
prefazione di Giuseppe De Rita
Milano, 2009
15 x 21 cm, 256 pagine, € 19,00
Editore SKIRA

La prefazione di Giuseppe De Rita, fondatore del Censis
Come leggere tanti "gialli"
E' come se si leggesse una serie di piccoli libri gialli, uno per oggetto trafugato e la relativa vicenda mercantile. Tutti però intrecciati ed inseparabili: la Grande Razzia è un unitario film a trama serrata, in cui i protagonisti son sempre sulla scena ognuno per la sua parte; e la loro forte caratterizzazione (sono tutti veri personaggi, a grande caratura) li configura come maschere indimenticabili. Ci si ritrova partecipi di un mondo sommerso, con comportamenti sempre ai limiti del segreto; si rivive un circuito sempre omertoso di scavatori, mercanti, restauratori, collezionisti e musei, spesso a giunture così strette da apparire un fenotipo storico "accaduto una volta ma non ripetibile"; si scoprono furbizie inattese; si conoscono spregiudicatezze impensabili, come la vendita a rate dei frammenti, per ricavarne sempre di più; si ritrovano risvolti da pesante odore di devianza meridionale e forse mafiosa, ma anche risvolti di devianza altamente patinata (penso a Maurice Tempelsman, grande mediatore di reperti illegali ma anche il più importante dei tagliatori mondiali di diamanti e l'ultimo compagno di Jacqueline Kennedy); ci si trova a immaginare da un lato Pietro Casasanta il re dei tombaroli che ha scavato per 50 anni e «sul lavoro non mi hanno mai beccato», e dall'altro il sodalizio sentimental-affaristico fra due grandi mercanti (Symes e Christo) vissuto ad un altissimo grado di mondanità e finito nelle ire debitamente funeste di una spartizione ereditaria; e sorprende constatare quanta impudicizia circoli in grandi e prestigiose sedi di transazione dei vari oggetti (da Sotheby's a Christie's, dal Getty al Metropolitan) che si vendono e rivendono i pezzi con l'unica non dichiarata motivazione di dare una parvenza di legittimità a impossibili proprietà e improbabili provenienze.

Promosso da:

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e Editore Skira
Rinfresco offerto da Ristorante - Osteria Balebùste di Ferrara

Quando:

martedì 21 luglio 2009, alle ore 18

Città: Ferrara
Luogo: Sala delle Carte Geografiche del Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: Via XX Settembre n. 122
Provincia: Ferrara
Regione: Emilia-Romagna
 

Pagina a cura di Carla Conti, informazioni di Lucia Crespi, Ufficio Stampa Skira, grafica Vanna Politi