San Giovanni in Persiceto (BO) - Mostra "Sotto gli auspici dell’archeologia”
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Ufficio stampa SBAER
7 marzo 2014

San Giovanni in Persiceto (BO) – La mostra dedicata a Raffaele Pettazzoni (1883-1959), uno dei padri fondatori della Storia delle Religioni,  esplora l'attività meno nota dell'illustre persicetano, quella di archeologo, svelando i risvolti di una carriera di studioso di fama internazionale che, come lui stesso aveva scritto nel 1912, si era aperta “sotto gli auspici dell’archeologia

"Sotto gli auspici dell’archeologia"
Raffaele Pettazzoni: testi, documenti, reperti

Raffaele Pettazzoni, archeologo e storico delle religioni (1883-1959)San Giovanni in Persiceto (BO)
Palazzo Comunale, Galleria antistante la Sala Consiliare
Corso Italia n. 70

da sabato 29 marzo a lunedì 30 giugno 2014
orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, sabato dalle 9 alle 13 (chiusa domenica e festivi)

Ingresso libero

INFO Segreteria del Museo Archeologico Ambientale tel. 0516871757 maa@caa.it

Universalmente noto come uno dei padri fondatori della Storia delle Religioni, Raffaele Pettazzoni (San Giovanni a Persiceto, 3 febbraio 1883 - Roma, 8 dicembre 1959) poteva vantare un brillante passato da archeologo.
A questo aspetto meno conosciuto della sua biografia intellettuale, il Comune di San Giovanni in Persiceto, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto dedicano l'esposizione "Sotto gli auspici dell’archeologia". Raffaele Pettazzoni: testi, documenti, reperti, allestita nel Palazzo Comunale fino al 30 giugno 2014.
La mostra, corredata da testi, documenti originali e reperti archeologici, traccia un ritratto di Raffaele Pettazzoni archeologo approfondendo la sua attività sia negli anni 'romani' (1909-1914) in cui ha ricoperto il ruolo di ispettore presso il Museo Preistorico ed Etnografico, sia nel periodo 1914-1924 durante il quale ha operato, sempre come ispettore, per la Soprintendenza ai musei e scavi di antichità dell’Emilia-Romagna, presso il Museo Civico di Bologna.
L’esposizione vuole far conoscere e apprezzare il lato meno noto del Pettazzoni archeologo, ricostruendo le tappe accademiche e sul campo della sua formazione e i vivaci scambi culturali tenuti con i più illustri esponenti del mondo archeologico, prima di andare a occupare la prima cattedra in Italia di Storia delle Religioni, istituita all’Università di Roma “La Sapienza” nel 1923.
La mostra illustra (anche con materiale inedito) il percorso formativo di Pettazzoni, la sua attività di archeologo sul campo (documentata in Emilia-Romagna da interventi e sopralluoghi a Bazzano, Rimini, Massafiscaglia, Reggio Emilia, Sarsina e a Comacchio, dove fu tra i primi ad assistere alla scoperta dei resti della necropoli di Spina, all’epoca appena riemersi) e la sua rete di rapporti con il mondo dell’antichità, testimoniata fino alla sua morte dalla fitta corrispondenza con i principali archeologi italiani. Rende anche evidente come Pettazzoni praticasse in modo interdisciplinare la propria attività, facendo di lui uno dei pochi in Italia in grado di intrattenere rapporti paritari con il mondo storico religioso, antropologico e antichistico.
Alla parte documentaria costituita da lettere, libri e manoscritti provenienti sia dal Fondo Pettazzoni che dalla Biblioteca dell'Archiginnasio e dal Museo Civico Archeologico di Bologna, si affianca una sezione archeologica che  testimonia da un lato l’apporto della documentazione archeologica all’indagine storico religiosa, dall’altro l’attività “sul campo” del Pettazzoni ispettore archeologo.
Ai reperti provenienti dai Musei Archeologici Nazionali di Ferrara, Parma e Sarsina, e dai depositi della Soprintendenza di Bologna e Ravenna, è stata aggiunta la copia in gesso della statua di Attis, reperto rinvenuto a Sarsina nel 1923 con altre sculture di divinità orientali, della cui scoperta Pettazzoni fu protagonista e testimone.

La mostra è promossa da Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Comune di San Giovanni in Persiceto in collaborazione con Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto. La Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna e il Museo Civico Archeologico di Bologna hanno concesso la consultazione e riproduzione di documenti.
I curatori scientifici sono Valentino Nizzo e Tiziano Trocchi, archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, e il Prof. Mario Gandini.
Il coordinamento della mostra è di Silvia Marvelli (Museo Archeologico Ambientale), Marco Marchesini, Valentino Nizzo e Tiziano Trocchi (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Gloria Serrazanetti e Patrizia Veronesi (Comune di San Giovanni in Persiceto)
L'allestimento è curato da Fabio Lambertini, Museo Archeologico Ambientale, e Patrizia Veronesi, Comune di San Giovanni in Persiceto.