Quaderni di Archeologia dell'Emilia-Romagna 24
IL BELLO DEI BUTTI
Rifiuti e ricerca archeologica a Faenza tra Medioevo ed Età Moderna
Chiara Guarnieri
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Il volume correda l'omonima esposizione allestita al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (RA) dal 29 ottobre 2008 al 1 marzo 2009.
Il costante lavoro di tutela nel centro storico di Faenza ha consentito il recupero di molti butti che altrimenti sarebbero stati smembrati o avrebbero preso la via dei mercati antiquari. Il volume presenta i risultati degli scavi degli ultimi 15 anni operati nel centro storico della città romagnola, scavi che hanno restituito non solo una gran massa di frammenti di ceramica, vetro, metallo e resti in senso lato, ma anche un ricco repertorio delle varie attività artigianali in essere tra il XIV e il XVIII secolo.
Perché un butto, cioè un accumulo di rifiuti, dovrebbe essere bello? "Per un archeologo la bellezza di un butto non dipende solo dalla possibilità di trovare oggetti ancora in buono stato di conservazione -scrive Chiara Guarnieri nella prefazione del volume- ma risiede nell'estrema ricchezza di informazioni che può fornire".
Gli scavi condotti a Faenza tra il 1992 e il 2007 hanno portato alla scoperta di 26 butti, provenienti da 15 diversi luoghi della città.
Il volume analizza, in primo luogo, l'argomento rifiuti in generale, la loro produzione in rapporto alla città e le modalità di smaltimento.
Il secondo capitolo esamina il caso faentino, che non si discosta molto dalle coeve città medievali. A Faenza come altrove il problema dello smaltimento dei rifiuti è stato affrontato in modo estemporaneo, utilizzando tutto quanto a portata di mano (pozzi, fognature, silos granari) o scavando buche in cui seppellirli.
Il terzo capitolo prende infine in esame i butti rinvenuti, una notevole quantità di materiali (il solo butto di corso Matteotti conta più di 500 oggetti) che ha subito sconsigliato l'approccio analitico-descrittivo a favore di uno studio che esaminasse il contesto nella sua globalità. I singoli contesti sono illustrati secondo la provenienza sociale (butti da abitazioni, da complessi religiosi e da officine ceramiche) e, all'interno di questa ripartizione, presentati in ordine cronologico.
Il volume si chiude con un'appendice che raccoglie il contributo specialistico di studiosi che si sono occupati di alcuni aspetti particolari dei butti, da quello legato ai resti di pasto al rinvenimento di oggetti inusuali come i bolli per lettera.

 


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