Alle fonti del cibo.
Paesaggi agrari e produzioni alimentarie in età romana
mostra

Prova le ricette...

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Zappetta e forca


Di cibo si può parlare in tanti modi. Con questa mostra il tema dell’alimentazione in età romana è trattato da un punto di vista particolare, offrendo uno spaccato delle coltivazioni e attività silvo-pastorali che erano alla base dell’alimentazione nelle terre piacentine di 2000 anni fa. Non ricette, quindi, ma un percorso che si snoda dalla terra alla mensa, partendo dagli attrezzi utilizzati in agricoltura per arrivare agli oggetti necessari alla conservazione e preparazione dei cibi.
 


Coppetta in terra sigillata


La mostra, inserita nella rassegna nazionale “Cibi e sapori nell’Italia antica” promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prende spunto dalla Tabula Alimentaria di Traiano rinvenuta casualmente a Veleia nel 1747 e attualmente conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Parma. La Tabula elenca i nominativi dei proprietari fondiari che, ipotecando i propri terreni, beneficiavano di un prestito imperiale i cui interessi erano devoluti al mantenimento dei giovani indigenti della città. Pur essendo un catasto territoriale, la Tabula fa cenno alla natura dei terreni, parlando di campi, frutteti, pascoli, boschi, alpeggi e fattorie dell’area appenninica piacentina.
Piccola ma preziosa, la mostra espone materiali provenienti dagli scavi di Veleia e del circondario, tra cui spiccano macine da cereali, mortai per erbe, salse e zuppe, oggetti da mensa di varia fattura (si va dalla scodella rustica alla coppa in vetro murrino) oltre a elementi in bronzo come cucchiai, brocche e altri recipienti.


Patera baccellata in vetro murrino (fine I sec.a.C - inizi I sec. d.C.)

Tra le curiosità, la riproduzione sul modello genetico antico di campioni delle granaglie e leguminose con cui i romani preparavano il pane, le zuppe e le polente che erano alla base della loro alimentazione quotidiana e il bronzetto di un topolino intento a divorare una pagnotta.
Protagonista della sezione dedicata al vino è il grande dolio rinvenuto a Badagnano, corredato da illustrazioni che spiegano le modalità di coltivazione della vite e le varie fasi della vinificazione. Al tempo dei romani l’intera regione era famosa per l’enorme produzione vinicola. La presenza del dolio, una sorta di progenitore del tino, conferma la coltivazione della vite anche nel territorio veleiate nonostante la Tabula, contrariamente a quanto si crede, non menzioni i vigneti.

Promosso da: Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e Direzione dell'Antiquarium di Veleia, in collaborazione con il Comune di Lugagnano Val D'Arda e la Provincia di Piacenza
Quando: dal 26 settembre 2004
Fino al: 30 aprile 2005
Orario: tutti i giorni dalle 9 ad un'ora prima del tramonto
Costo biglietto: gratuito
Prenotazione: nessuna
Città: Lugagnano Val D'Arda
Luogo: Antiquarium e zona archeologica di Veleia
Indirizzo: località Rustigazzo
Provincia: Piacenza
Regione: Emilia-Romagna
Telefono: 0523.807113
Fax: 0523.807113
E-mail: monica.miari@beniculturali.it


Mortaio in marmo

 

 

 

 

 


Cucchiai