GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2019
Uno, due, tre... Arte! - Cultura e intrattenimento
21 e 22 settembre 2019
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Giornate Europee del Patrimonio 2019
21 e 22 Settembre 2019

European Heritage Days 2019
September 21st and 22nd

Journées européennes du patrimoine 2019
21 - 22 Septembre

Le iniziative della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara

Sabato 21 e domenica 22 settembre tornano, nei musei e nei luoghi della cultura di tutta Italia, le Giornate Europee del Patrimonio (GEP 2019), quest'anno sul tema "Uno, due, tre... Arte! - Cultura e intrattenimento". Visite guidate, iniziative speciali e aperture di luoghi normalmente chiusi al pubblico saranno organizzate nei musei e nei luoghi della cultura statali, cui si accederà con orari e costi ordinari; sono anche previste iniziative e aperture straordinarie per la sera di sabato 21 settembre.

Nell'ambito delle GEP 2019 la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara  propone le seguenti  iniziative

 

OZZANO DELL'EMILIA (BO)

Museo della Città Romana di Claterna

Palazzo della Cultura (II piano)
Piazza Salvador Allende n. 18

SABATO 21 SETTEMBRE, alle ore 15, 16 e 17

Visite guidate gratuite al museo e all'area archeologica di Claterna

POSTI ESAURITI (c'è ancora qualche posto disponibile per le visite guidate all'area archeologica in programma per sabato 19 ottobre 2019)

Ricostruzione delle strutture della domus
Ricostruzione delle strutture della domus del fabbro (foto di Paolo Nanni)

Le visite guidate condotte dalle archeologhe della Soprintendenza Renata Curina, Silvana Sani e Rossana Gabusi e dagli archeologi dell'Associazione Culturale “Centro Studi Claterna Giorgio Bardella e Aureliano Dondi” iniziano nel rinnovato museo che illustra l'antica città romana attraverso i materiali recuperati negli scavi effettuati fra la fine dell'Ottocento e gli anni '60 del Novecento. Il percorso espositivo parte dalla storia della città e della sua riscoperta, per poi passare a esaminare la struttura urbanistica e le caratteristiche dei principali spazi urbani, pubblici e privati,  con un richiamo finale alle indagini ancora in corso. Gli oggetti esposti illustrano quale fosse la vita quotidiana nel municipium, dall'abbigliamento agli oggetti di uso personale, dai commerci alle produzioni di vasellame e artigianato in genere.

Dopo la visita al museo, ci si sposta nell'area archeologica di Claterna, in Stradello Maggio (angolo Via Emilia), per concludere sul campo l'illustrazione di una della più interessanti realtà archeologiche della regione che da più di 1500 anni dorme intatta sotto i campi della frazione Maggio di Ozzano dell'Emilia.

Claterna raggiunse la piena dignità urbana nel I sec.a.C. (nel periodo sillano o al massimo sotto Cesare) quando fu elevata al rango di municipium di una vasta circoscrizione territoriale estesa tra i torrenti Idice e Sillaro, confinante ad ovest con la colonia di Bononia (Bologna), e ad est con quella di Forum Cornelii, l’odierna Imola.
L’antica città romana che si estende oggi per 600 metri lungo la Via Emilia  e per 600 e 300 metri a nord e sud della stessa consolare è quasi integralmente nota agli archeologi grazie alle recenti esplorazioni estensive realizzate con le più moderne tecnologie geofisiche. Oltre alle domus, al teatro e ad altri edifici pubblici portati alla luce, gli archeologi possono adesso fornire al pubblico il quadro pressoché completo dell’area urbana e di parte del suburbio, in particolare dell'intero comparto pubblico e della disposizione interna del tessuto urbano.

Le visite guidate sono promosse dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara in collaborazione con il Comune di Ozzano dell'Emilia e l'Associazione Culturale “Centro Studi Claterna Giorgio Bardella e Aureliano Dondi”

Max 25 partecipanti per ogni visita guidata
prenotazione obbligatoria entro mercoledì 18 settembre 2019
Info e prenotazioni: tel 051 791315 - museo@comune.ozzano.bo.it

scarica il pieghevole con tutte le iniziative promosse dal museo di Claterna fino a dicembre 2019


 

CASTELFRANCO EMILIA (MO)

Castello di Panzano
Via Nino Bixio n. 12, frazione Panzano

SABATO 21 SETTEMBRE, alle ore 15, 16 e 17

Alla corte dei Malvasia
Visite guidate al Castello di Panzano a cura dell'Architetto Andrea Capelli

massimo 30 persone per ciascuna visita guidata

Il Castello di Panzano a Castelfranco Emilia (MO)

Il Castello di Panzano è un edificio privato di villa-castello edificato nel corso del XVII secolo, caratterizzato dalla presenza di due torri, corti interne e molino sul canal torbido.

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2019, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara propone, di concerto con la proprietà, l'apertura al pubblico dell'interessante edificio con tre visite guidate gratuite condotte dall'Arch. Andrea Capelli, autore anche di un volume sulla storia del complesso.

Situato nel territorio di Castelfranco Emilia, il castello di Panzano fu edificato nella configurazione attuale nei primissimi anni del XVII secolo dalla nobile famiglia senatoria Bolognese dei Malvasia, nello specifico per volontà di Monsignore Innocenzo Malvasia, importante personaggio del tempo in ambito papale e autore del più importante trattato di agricoltura del primo Seicento scritto a Roma proprio "per il fattore delle sue terre di Panzano".
L'attuale struttura è quella di una villa/castello dotata di tre corti interne, due torri e ambienti interni decorati con affreschi di importanti artisti quali Gian Giacomo Monti, il Bianchi e altri -tutti di primissimo piano nell'ambito della pittura bolognese del Seicento- che lavorarono a Panzano in contemporanea al cantiere ducale Sassolese. Di particolare suggestione è il salone dipinto a tutta altezza che presenta, al centro della volta, la "gloria" con l'aquila della famiglia Malvasia, alle pareti le figure muliebri delle quattro stagioni dipinte in onore di Innocenzo, come si è detto appassionato di agricoltura,  e nella parete nord un grande camino in pietra decorato con draghi e le fatiche di Ercole in onore di Ercole Malvasia, fratello di Innocenzo. 

Estremamente preziosa è poi la cappellina affrescata da Girolamo Curti, detto Dentone, dove appaiono i ritratti dei più importanti personaggi della famiglia Malvasia fra cui il noto generale delle truppe Estensi, Cornelio Malvasia, figura di grande rilievo anche perché, amico del Duca di Modena e appassionato di astronomia, alla metà del Seicento dotò una delle torri del castello di un osservatorio astronomico fra il primi in Italia e in virtù del quale Panzano fu allora nominato "Italico Uraniborgo ". In seguito tutti gli strumenti della specola furono trasferiti nell'Osservatorio del Palazzo Ducale di Modena dove si trovano tuttora.

Nel castello, situato accanto all'antico canale di Zena, è visibile anche un molino che testimonia l'insediamento più antico, prima della costruzione del castello dei Malvasia, e che fu anche convento dei Monaci di Leno .
Il castello è tuttora di proprietà privata e attualmente in possesso della famiglia Righini che conserva in ambienti al piano terra una delle collezioni d'auto d'epoca più importanti d'Europa (collezione Mario Righini )

La struttura, tutelata ai sensi del Codice dei Beni Culturali, ha recentemente beneficiato di un contributo, con relativa convenzione che ne consente l'accesso libero al pubblico in occasioni particolari concordate con la proprietà come queste Giornate Europee del Patrimonio 2019.

Le visite guidate sono gratuite, max 30 persone per ogni visita, non è prevista prenotazione ma è richiesta all'ingresso la registrazione dei dati anagrafici dei visitatori

per  info 051 6451311 oppure  Andrea Capelli

 


 

REGGIO EMILIA

Complesso del Tempio Cittadino della Beata Vergine della Ghiara
Corso Giuseppe Garibaldi n. 44

SABATO 21 SETTEMBRE, dalle ore 15 alle 17.30

La tradizione campanaria, un patrimonio di tutti
Visite guidate al campanile della BV della Ghiara e incontro con esperti del mondo della campaneria
prenotazione obbligatoria https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi

21 settembre, visite guidate e incontro a cura dell'Unione Campanari Reggiani

Gioioso, simbolo di liturgia e quasi sempre sinonimo di festa, il suono delle campane ritma il cammino dell'uomo e ne scandisce il tempo. Ma le campane, il loro suono e tutto ciò che serve a produrlo sono molto più di un conforto dell'anima, sono un bene culturale a tutti gli effetti che, come tale, va difeso e valorizzato. Per questo la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e cinque Associazioni Campanarie del territorio, l'Unione Campanari Bolognesi, il Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei Bologna, i Campanari Ferraresi, l'Unione Campanari Modenesi "Alberto Corni" e l'Unione Campanari Reggiani, hanno siglato nel febbraio di quest'anno un'intesa operativa per la tutela e valorizzazione del patrimonio campanario storico.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2019, l'Unione Campanari Reggiani propone un pomeriggio di visite guidate alla torre campanaria della Basilica della B.V. della Ghiara e un incontro aperto a tutti sull'arte campanaria della Regione, con particolare attenzione al recupero dei campanili e all'arte di una tradizione antica.
Le viste guidate al campanile della Basilica portano il pubblico nel cuore della tradizione campanaria reggiana, con una dimostrazione diretta della ricchezza musicale ed espressiva delle tradizioni campanarie delle terre reggiane. L'accesso alla torre è un tuffo nel passato: si potrà accedere per gruppi previa prenotazione obbligatoria sul sito https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi.  Consigliamo abbigliamento sportivo e scarpe comode.
Alle ore 18  si terrà nei locali attigui la Basilica un incontro di approfondimento sulle diverse tematiche correlate alla tradizione campanaria. Esperti del settore illustreranno la propria esperienza nell'ambito delle tradizioni campanarie, presentando l’attività dei campanari di area reggiana e delle altre associazioni campanarie che operano nella Regione. Sono previsti diversi interventi sui temi correlati alle tradizioni campanarie emiliano-romagnole, tra cui quello dell'Università di Modena e Reggio Emilia, per illustrare gli studi strutturali recentemente effettuati sulla torre della Basilica di San Prospero, e quello della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara che presenterà l'intesa operativa siglata il 27 febbraio 2019 tra la Soprintendenza e cinque Associazioni Campanarie del territorio per tutelare e valorizzare il patrimonio campanario storico

A cura dell'Unione Campanari Reggiani
info
Presidente Matteo Talami, 334 8661139, presidenza@campanarireggiani.it

prenotazione obbligatoria sul sito https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi/

 


 

BOLOGNA

Ex Convento di San Procolo
Via D'Azeglio n. 56

SABATO 21 SETTEMBRE, ore 18 e 18,30
Visite guidate del giorno 21/9 (ore 18.00 e 18.30) sono al completo

L’ex Convento di San Procolo - ex Ospedale della Maternità di Bologna
La conoscenza del complesso monumentale di San Procolo attraverso la ricerca storica e l'osservazione diretta del costruito

Visite guidate (ore 18 e ore 18,30 con prenotazione obbligatoria) a uno dei complessi monumentali più significativi e meno noti di Bologna; a seguire (ore 20) presentazione dei lavori di restauro e rifunzionalizzazione dell'edificio nella sede della Soprintendenza in via IV Novembre 5 (ingresso libero fino ad esaurimento dei 90 posti disponibili)

prenotazione obbligatoria -solo per le visite guidate- per due gruppi di 30 persone al massimo

Uno dei cortili interni di San Procolo (foto Gianfranco Vivera, 2018)

L’Ex Convento di San Procolo costituisce «uno dei complessi monumentali più insigni di Bologna e meno conosciuti, anche dai Bolognesi stessi» (Fanti 1963).

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2019 le architette Alessandra Alvisi e Valentina Oliverio e l'archeologo Tiziano Trocchi illustrano questo interessante caso di studio e ricerca nell’ambito del contesto storico bolognese partendo dai lavori ancora in corso per tracciare un quadro delle vicende storico-architettoniche dell'ex Convento ex Ospedale della Maternità e prima ancora dei dati archeologici emersi in questa porzione dell'area urbana.

Dopo le visite guidate al cantiere dell'ex Maternità di Via D'Azeglio (con inizio alle ore 18 e ore 18.30, prenotazione obbligatoria), alle ore 20 ci si trasferirà a Palazzo Dall'Armi Marescalchi, sede della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara per presentare, con la collaborazione dei progettisti dello Studio Ghedini di Bologna, il progetto di restauro e rifunzionalizzazione e per mostrare con disegni, foto e rendering com'era il complesso, com'è attualmente e come sarà a fine lavori.

Le origini del complesso di San Procolo sono da ricercarsi nell’affermazione e diffusione del culto del martire Procolo nella città di Bologna dove, in epoca medievale, si insedia una comunità di monaci benedettini neri che, nel corso del medioevo e dei secoli successivi, edifica e amplia a più riprese il proprio convento, prossimo alla chiesa dedicata al santo. A seguito della soppressione napoleonica dei complessi monastici, il convento diviene sede dell’ospedale degli Esposti. Passato sotto l’amministrazione della Provincia, mantiene la funzione ospedaliera, seppur con modifiche organizzative, fino ai primi anni del secolo attuale, quando ne viene delineata la riconfigurazione a nuova sede del Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia-Romagna.
Le visite guidate al cantiere, per due gruppi di 30 persone ciascuno, sono gratuite ma è necessaria la prenotazione al tel. 051 6451343 (lunedì-venerdì dalle 10 alle 11) oppure via email  sonia.baldazzi@beniculturali.it
La partecipazione alla presentazione del progetto di restauro che si tiene a Palazzo Dall'Armi Marescalchi alle ore 20 è invece libera fino all'esaurimento dei 90 posti disponibili

Ingresso libero
Prenotazione obbligatoria -solo per le visite guidate- 051 6451343 (lunedì-venerdì dalle 10 alle 11)
oppure mail a Sonia Baldazzi sonia.baldazzi@beniculturali.it
Visite guidate del giorno 21/9 (ore 18.00 e 18.30) sono al completo

 


 

CASALGRANDE (RE)

Villa e Parco Spalletti
Via Franceschini n. 11, località San Donnino di Liguria

DOMENICA 22 SETTEMBRE, alle ore 15, 16 e 17 

Alla scoperta di Villa Spalletti, gioiello dell’eclettismo lombardo in terra d’Emilia

Visite guidate alla villa e al parco a cura dell'architetto Andrea Capelli

massimo 30 persone per ciascuna visita guidata

Visite guidate alla villa a cura dell'arch. Andrea Capelli

Corredata da uno splendido e vasto parco giardino con lago, Villa Spalletti è un significativo esempio di architettura eclettica lombarda del XIX secolo, unica opera in Emilia dell'architetto neoclassico Luigi Clerichetti (Milano, 1798 – Milano, 1876).

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2019, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara propone, di concerto con la proprietà, l'apertura al pubblico del maestoso edificio con tre visite guidate gratuite condotte dall'Arch. Andrea Capelli.

La grande villa residenza è un pregevole esempio di architettura eclettica lombarda del XIX secolo opera di Luigi Clerichetti autore, fra l'altro, di Villa Litta Bolognini Modigliani, nel brianzolo, nota anche per le riprese degli esterni del film "Il Giardino dei Finzi-Contini " di Vittorio de Sica, tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani. La stessa Villa Spalletti, con il suo immenso parco e le zone circostanti, è appena stata scelta come set per un’importante fiction tv di prossima realizzazione prodotta dalla Palomar, la casa cinematografica famosa per aver realizzato successi planetari come il «Commissario Montalbano», «Braccialetti Rossi» e «Il Nome della Rosa».
A Villa Spalletti il Clerichetti operò ampliamenti e trasformazioni su un insediamento del XVII secolo. L'edificio nel suo complesso trova corrispondenza nelle grandi residenze inglesi: la villa è famosa soprattutto per il legame con la Casa Reale Sabauda tanto che, nel 1887, fu sede delle grandi manovre dell'Esercito Italiano ospitando in quell'occasione il Re e la Regina d'Italia.

Il complesso, che compendia vari edifici fra cui la cavallerizza,  le serre e un oratorio dedicato alla "Mater Pietatis", è circondato da un parco secolare con boschetti, capanne e un grande lago scenografico realizzato su progetto del celebre botanico e paesaggista Achille Villoresi, direttore del Parco Reale di Monza.  Il grande parco, introdotto dal chilometrico provanone di accesso da Sud alberato su entrambi i lati, è "all'Inglese" e, per dimensioni e caratteristiche, è uno dei più importanti dell'Emilia-Romagna: tra gli esemplari più rilevanti segnaliamo un raro esempio di Zelcovia Siberiana e i bellissimi Cipressi Calvi del lago.
Il complesso della Villa è da oltre due secoli di proprietà dei nobili Conti Spalletti.

Il Complesso Monumentale di Villa Spalletti di San Donnino di Casalgrande è tutelato dal Codice Beni Culturali e paesaggio con Decreto di vincolo dell'8 maggio 1973 e ulteriore Decreto di vincolo di rispetto del 2 gennaio 1978. La struttura ha recentemente beneficiato di un contributo con relativa convenzione che ne consente l'accesso libero al pubblico in occasioni particolari concordate con la proprietà come queste Giornate Europee del Patrimonio 2019.

Le visite guidate sono gratuite, max 30 persone per ogni visita con registrazione dei dati anagrafici all’ingresso

per  info 051 6451311 oppure  Andrea Capelli

 


 

BOLOGNA

MEB - Museo Ebraico di Bologna
Via Valdonica n. 1/5

DOMENICA 22 SETTEMBRE, alle ore 16

La Casa della Vita. Ori e Storie intorno all’antico cimitero ebraico di Bologna

Visita guidata alla mostra a cura dell'archeologa Valentina Di Stefano

massimo 30 partecipanti, prenotazione obbligatoria

Mostra "La Casa della Vita", al MEB di Bologna fino al 6 gennaio 2020

L'archeologa della Soprintendenza Valentina Di Stefano, curatrice della mostra "La Casa della Vita. Ori e Storie intorno all’antico cimitero ebraico di Bologna" in corso al MEB fino al 6 gennaio 2020, guida il pubblico alla scoperta delle tante sorprese emerse dagli scavi dell'antico cimitero ebraico rinvenuto in Via Orfeo a Bologna.
“La Casa della Vita” o Beth ha-Chaim è uno dei modi con cui gli ebrei indicano tradizionalmente il cimitero (Beth ha-kevaroth).  L’esposizione, realizzata dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e dal Museo Ebraico di Bologna in collaborazione con la Comunità Ebraica di Bologna, racconta la storia della comunità ebraica cittadina tra Medioevo e Rinascimento attraverso un percorso che illustra le dinamiche culturali, politiche e sociali di una delle comunità più vivaci della penisola.
Dopo anni di studio e restauri, la mostra espone gli straordinari reperti, in prevalenza anelli e gioielli d’oro, recuperati nello scavo delle oltre 400 sepolture del cimitero ebraico medievale rinvenuto tra il 2012 e il 2014.
Istituito alla fine del 1300, il cimitero ha accolto gli ebrei bolognesi defunti fino al 1569, anno in cui papa Pio V emanò la Bolla Hebraeorum gens che imponeva la cacciata degli ebrei dallo Stato Pontificio. Il 29 novembre dello stesso anno il Pontefice promulgò un Breve con cui disponeva la profanazione del cimitero bolognese, imponendo il passaggio di proprietà del terreno che lo ospitava alle monache del vicino Monastero di San Pietro Martire.
Alla disposizione del Papa seguì una sistematica attività di danneggiamento delle sepolture, mirata a distruggere ogni traccia della presenza del cimitero e della memoria della presenza ebraica in città.
Il ricordo del cimitero ebraico permane comunque nelle fonti d’archivio con la dicitura “Orto degli Ebrei”:  le cifre ricavate dall’affitto del terreno come orto sono regolarmente registrate nei Bilanci del Monastero di San Pietro Martire fino al XVIII secolo inoltrato.
I 176 anni che vanno dal 1393 al 1569 racchiudono alcune delle pagine tanto culturalmente entusiasmanti quanto politicamente drammatiche della storia di Bologna tra Medioevo e Rinascimento.

La visita guidata è gratuita ma si paga l'ingresso ridotto al Museo di € 5.00

Max 30 partecipanti, prenotazione obbligatoria entro venerdì 20 settembre 2019  al tel. +39 051.2911280 oppure a info@museoebraicobo.it

 


 

Campanili e scuole campanarie del bolognese, modenese, reggiano e ferrarese

DOMENICA 22 SETTEMBRE 2019

Campanili, campane, arte e tecnica campanaria: un patrimonio culturale a servizio della liturgia, custodito dai campanari ma di tutti e per tutti

Visite guidate ai campanili e alle scuole campanarie con dimostrazioni di suono

vai alla pagina con il programma dettagliato

Campaneria, arte e cultura antica

Il 27 febbraio 2019 la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e cinque Associazioni Campanarie del territorio, l'Unione Campanari Bolognesi, il Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei Bologna, i Campanari Ferraresi, l'Unione Campanari Modenesi "Alberto Corni" e l'Unione Campanari Reggiani, hanno siglato un'intesa operativa per la tutela e valorizzazione del patrimonio campanario storico. 
In occasione delle GEP Soprintendenza e associazioni campanarie propongono una serie di iniziative che consentiranno di capire meglio le caratteristiche di un'attività che racchiude in sé una lunga tradizione e un forte legame con il territorio e i suoi monumenti simbolo. Sarà possibile visitare i campanili del territorio emiliano, in particolare quelli delle aree colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012,  e alcune scuole di suono presenti nel territorio emiliano.
Le aperture di campanili e scuole consentiranno di toccare con mano l’arte antica e raffinata dei campanari e ascoltare il suono prodotto secondo le varie tecniche (suono alla bolognese e alla reggiana) visitando al tempo stesso luoghi straordinari minacciati dal tempo, da interventi di elettrificazione e dai danni causati dal sisma. 

Saranno aperti i campanili di:

Vigarano Mainarda (FE), località Vigarano Pieve, Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Via per Mantova n. 120
Cento (FE), località Renazzo, Parrocchia di San Sebastiano, Piazza Ferruccio Lamborghini
Cento (FE), Parrocchia di San Biagio, ritrovo all'ingresso in via Matteotti
e le scuole campanarie, con dimostrazione delle tecniche di suono, di:
Bologna, Cortile di Villa Pallavicini, Via Marco Emilio Lepido n. 196
Sasso Marconi (BO), località Tignano, Parrocchia di San Martino, Via Tignano n. 53
Pieve di Cento (BO), appuntamento sotto il voltone di Porta Ferrara, in Via Giovan Battista Melloni n. 22
Frassinoro (MO), frazione Fontanaluccia, Parrocchia di Santa Lucia Vergine e Martire, Via Don Mario Prandi, 19
Castelfranco Emilia (MO), frazione Recovato, Santuario di San Maurizio, Via Francesco Baracca 1/A
Reggio Emilia, località Villa Bagno, Chiesa di San Giovanni Battista, Via Nello Lasagni

 

info e prenotazioni

Per l'Unione Campanari Bolognesi: info@unionecampanaribolognesi.it , www.unionecampanaribolognesi.it  prenotazioni 3714165441

Per il Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei: info@gruppocampanaristanislaomattei.it, Presidente Gabriele Sarti 355669720, Segretario Giovanni Cati 3280011740

www.gruppocampanaristanislaomattei.it

Per i Campanari Ferraresi: campanariferraresi@gmail.com, Presidente Giovanni Vecchi 3483032930
Per l'Unione Campanari Modenesi: campanarimodenesi@gmail.com
, Presidente Gabriele Manzini 3396374915, Segretario Marco Zanelli 3341648238

Per l'Unione Campanari Reggiani: info e prenotazioni sul sito https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi/

Per il Gruppo Campanari di Fontanaluccia: info ass.fonslucis@gmail.com  oppure 3407458837
https://campanarifontanaluccia.weebly.com/ 

Iniziative del 15, 21 e 22 settembre 2019

Gli eventi sono promossi dall'Unione Campanari Bolognesi, dal Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei Bologna, dai Campanari Ferraresi, dall'Unione Campanari Modenesi "Alberto Corni", dall'Unione Campanari Reggiani e dal Gruppo Campanari di Fontanaluccia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e le parrocchie interessate

 


 

COMACCHIO (FE)

Museo del Delta Antico
Via Agatopisto n. 4

SABATO 21 e DOMENICA 22 SETTEMBRE, alle ore 17

L'archeologia racconta: popoli, città, ambiente dell'Antico Delta

Visite guidate per le Giornate Europee del Patrimonio

prenotazione obbligatoria al 0533 311316 e info@museodeltaantico.com

Allestimento della sezione Spina crocevia del mondo antico

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2019 il Museo Delta Antico propone due visite guidate senza alcun costo aggiuntivo rispetto al ticket d’ingresso: un viaggio indietro nel tempo alla scoperta delle popolazioni che hanno impresso la loro cultura nell’antico territorio deltizio, un’occasione per dialogare con gli Etruschi e i Romani, fino a incontrare lo sviluppo della città di Comacchio nell’Alto Medioevo.
Le visite guidate sono gratuite ma si paga il biglietto d'ingresso di € 6,00
Per partecipare è necessario prenotare telefonando al numero 0533-311316, oppure inviare una mail all'indirizzo info@museodeltaantico.com

Le visite guidate sono promosse dalla Direzione del museo d'intesa con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara


Ideate nel 1991 dal Consiglio d'Europa, le Giornate Europee del Patrimonio sono dedicate al dialogo e alla conoscenza reciproca delle radici culturali dei paesi membri. Il Ministero per i Beni e le attività culturali aderisce alle Giornate insieme agli altri Stati membri, proponendo una serie di iniziative tese a promuovere una percezione condivisa del nostro patrimonio culturale inteso come eredità della comunità.
Le GEP 2019 si svolgeranno il 21 e 22 settembre. In entrambe le giornate saranno proposti eventi, aperture di luoghi della cultura normalmente chiusi al pubblico, visite guidate a monumenti e aree archeologiche e presentazione di progetti con orari e costi ordinari mentre nella sola serata di sabato 21 settembre è prevista -nei luoghi della cultura che aderiscono all'iniziativa- un'apertura straordinaria serale di tre ore (dalle 20 alle 23 per gli istituti chiusi di pomeriggio oppure in continuità con l'orario di apertura pomeridiana per gli altri).
Le informazioni su tutti i luoghi della cultura aperti e sulle iniziative promosse in occasione delle GEP, saranno disponibili sul sito del MIBAC


 

pagina a cura di Carla Conti