18 maggio 2009
A conclusione del ciclo "I venerdì al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara", la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, ringrazia il folto e attendo pubblico che ha partecipato così numeroso a tutti gli incontri in programma
Un momento della conferenza tenuta dall'archeologa Fede Berti, ultima del ciclo
"I venerdì al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara" (Foto Claudio Cocchi)
Prima edizione de "I venerdì al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara", un
ciclo di conferenze sugli Etruschi e Spina che si tiene nella Sala delle carte
geografiche del Museo, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio
di Ferrara.
Per otto settimane, con inizio alle ore 17, studiosi ed esperti di varie
discipline tratteranno da diversi punti di vista gli aspetti di questo popoli
affascinante che ha lasciato a Spina testimonianze di eccellenza assoluta
venerdì 20 febbraio 2009, ore 17
L'origine degli Etruschi. Mito, mistero e realtà
con Valerio Massimo Manfredi, giornalista, scrittore, docente di
Archeologia
Scrittore di romanzi storici tradotti in tutto il mondo, autore per il cinema e la televisione, conduttore televisivo ma anche topografo del mondo antico, docente universitario, direttore di spedizioni scientifiche e scavi in Italia e all'estero: questo è Valerio Massimo Manfredi, simbolo vivente del punto più alto di incontro tra il mondo dello spettacolo e quello della ricerca accademica. In questo incontro, Manfredi introduce il problema della civiltà etrusca, con tutti i risvolti ben conosciuti dal grande pubblico. Esiste un mistero delle origini? Dall'antichità storici ed archeologi si interrogano su questo problema: venivano dall'Oriente o sono originari della nostra penisola?
venerdì 6 marzo 2009, ore 17
Gli Etruschi al nord: la nascita della civiltà urbana
nella valle del Po
con Daniela Locatelli, archeologa della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
La prima civiltà urbana dell'Italia settentrionale si sviluppa grazie a quella che gli antichi chiamarono la "dodecapoli" etrusca: da Bologna a Mantova, da Spina a Marzabotto, scoperte archeologiche antiche e recenti illustrano l'organizzazione politica ed economica degli Etruschi padani
venerdì 13 marzo 2009, ore 17
Le merci e i prodotti dello scambio a Spina
con Paola Desantis, archeologa della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
La ricchissima messe di reperti di ogni tipo restituiti dagli scavi delle necropoli e dell'abitato di Spina svelano con la loro evidenza la posizione centrale della città nella fitta rete di commerci in Adriatico e, più in generale, nel bacino del Mediterraneo. L'itinerario proposto intende illustrare come, attraverso le rotte commerciali che trasportano merci di lusso ma soprattutto di prima necessità, si diffondano anche quegli usi e ideologie che faranno di Spina una delle città più grecizzate dell'Etruria
venerdì 20 marzo 2009, ore 17
Etruschi a Spina: scrittura, lingua e società
con Giuseppe Sassatelli, Professore ordinario di Etruscologia e
Archeologia Italica dell'Università degli Studi di Bologna
La città di Spina era sicuramente una città etrusca perché la maggior parte dei suoi abitanti scriveva e parlava in Etrusco. Ma accanto a questo nucleo prevalente di Etruschi c'erano altri gruppi etnici, in particolare Greci, ma anche italici (pure loro ben documentati da iscrizioni). L'uso della scrittura e la documentazione epigrafica consentono così di ricostruire un quadro sostanzialmente cosmopolita della città, in linea del resto con la vivacità economica che traspare dalle merci che arrivano dal mare (e in particolare dalla Grecia) e che poi venivano smistate alle altre città etrusche dell'interno
venerdì 27 marzo 2009, ore 17
Il Po tra Etruschi e Veneti
con Maurizio Harari, docente di Etruscologia ed Archeologia Italica all'Università degli Studi di
Pavia
Il tratto più orientale (e terminale ) del corso del Po è usualmente considerato confine naturale, nell’età del Ferro, tra il paese dei Veneti, l’angulus Venetorum della tradizione etno-storiografica antica, sulla sinistra del fiume, e l’area interessata dalla colonizzazione etrusca, sulla sua destra, più a meridione. La cerniera territoriale rappresentata dalla chora (l’entroterra agrario) di Adria, città portuale plurietnica collocata lungo il ramo settentrionale del delta, offre, sotto questo aspetto, un ambito privilegiato di osservazione di fenomeni socioeconomici e culturali.
lunedì 6 aprile 2009, ore 16,30
I nuovi scavi di Spina: la fine della città
con Luigi Malnati, Soprintendente, e Caterina Cornelio, archeologa
della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Dopo molti anni sono ripresi gli scavi di Spina, che furono alle origini della nascita del Museo di Ferrara. Per la prima volta si tenta un'indagine di grande respiro strategico sull'abitato dell'antica città etrusca. I primi risultati ci parlano della fine dell'abitato: fu distruzione violenta o un lento abbandono?
venerdì 17 aprile 2009, ore 17
Il mare adriatico prende il nome dal porto di Adria,
città degli Etruschi
con Simonetta Bonomi, archeologa della Soprintendenza per i
beni archeologici del Veneto
Adria si sviluppò come città portuale a partire dalla prima metà del VI secolo a.C. lungo un ramo del Po, raggiungendo una tale importanza da dare il proprio nome al mare Adriatico. Nelle sue fasi iniziali il porto di Adria presentava una società multietnica, composta da Veneti, Greci e soprattutto Etruschi, i quali successivamente si imposero come cultura dominante fino all’arrivo dei Romani nel II sec.a.C.
venerdì 15 maggio 2009, ore 17
La necropoli di Spina attraverso alcuni
dei suoi più significativi contesti
con Fede Berti, archeologa della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Pratiche, consuetudini e ritualità funerarie nelle sepolture della città tra fine VI e II secolo a.C.
Tutti gli incontri
si svolgono nella Sala delle Carte Geografiche del Museo Archeologico Nazionale
via XX Settembre, 122
Ingresso gratuito
Grande successo di pubblico per questo primo ciclo de "I venerdì al Museo
Archeologico Nazionale di Ferrara"
Nella foto, un momento del primo incontro: da sinistra, Caterina Cornelio, Valerio Massimo Manfredi e Luigi
Malnati