NUOVE INDIE: ROTTE MUSICALI TRA NEW YORK E MUMBAI
tre concerti nel cortile del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
nell'ambito dell'Aterforum Festival 2008
Home - Mostre e appuntamenti - Archivio mostre -  Ferrara dal 6 al 22 giugno 2008

Il Cortile d'Onore del Palazzo di Ludovico il Moro, sede del Museo Archeologico, dove si svolgono tre dei 12 concertiGiunto alla XXII edizione, Aterforum Festival 2008 è dedicato quest’anno a “Nuove Indie: rotte musicali tra New York e Mumbai”, cioè a quelle correnti musicali che sin dagli anni Sessanta hanno gettato un ponte fra Occidente e la tradizione musicale indiana, dalle esplorazioni di John Cage al minimalismo, dalla ricerca in ambito elettronico e interdisciplinare, senza tralasciare incursioni nel patrimonio tradizionale della stessa India.
Dal 6 al 22 giugno il cortile di Casa Romei, il Teatro Comunale di Ferrara, Piazza Castello e il cortile del Palazzo di Ludovico il Moro, sede del Museo Archeologico Nazionale, ospiteranno le 12 serate di musica, spettacolo e sperimentazione sonora e interdisciplinare, con interpreti di fama mondiale che accompagneranno l’ascoltatore in uno stimolante viaggio sonoro.
L'ingresso agli spettacoli costa € 16 (intero); ridotto € 12 sino ai 30 anni e oltre i 65, tesserati TCI e associazioni culturali nazionali del tempo libero. È disponibile un Carnet per 4 spettacoli a scelta al costo di € 40 (con CD ECM / Lovely Music in dono)
Biglietti e carnet in vendita dal 24 maggio presso la Biglietteria del Teatro Comunale di Ferrara.
Per Info: tel. 0532 202675

Ecco i tre concerti che si terranno nella splendida cornice del cortile d'onore progettato dall'architetto ducale Biagio Rossetti, nume tutelare dell'architettura ferrarese del Rinascimento.

Giovedì 12 giugno, ore 21.15

Alvin Curran, Lino Greco & Gerardo Lamattina

Mumbai's Way

Protagonista di questa prima serata al Museo è la musica live di Alvin Curran con il Live Visual di Lino Greco e Gerardo Lamattina
"L'india vive in diversi secoli contemporaneamente... Cresciamo come la testa di un pesce martello in via di sviluppo, con gli occhi che guardano in direzioni diametralmente opposte. Questo è vero non solo per il dilemma antico/moderno ma per l'assoluta illogicità di quella che sembra l'impresa nazionale del momento. È come se il popolo indiano fosse stato radunato e caricato su due convogli di autocarri (uno grande, enorme e l'altro piccolo, minuscolo) che sono partiti con decisione in due direzioni opposte. Il convoglio minuscolo è in viaggio per una destinazione scintillante in qualche luogo vicino alla cima del mondo. L'altro convoglio si confonde nel buio e scompare". Con in testa queste parole della scrittrice Arundhati Roy, due filmaker, Gerardo Lamattina e Lino Greco, si sono recati a Mumbai: al ritorno hanno suddiviso il loro resoconto per immagini in quattro capitoli nei quali sono raffigurate le diverse facce della città, quella di capitale dell’economia indiana, quella dei più popolati e degradati slum dell’Asia, quella dei contrasti religiosi, quella degli instancabili dhobi-walla, i lavandai. Mumbai’s Way non è un semplice documentario fornito di colonna sonora: la musica di Alvin Curran, in prima linea sin dagli anni Sessanta su vari fronti (improvvisazione, composizione, performing art), interagisce con le immagini, rendendo (grazie a campionamenti di suoni ambientali scelti intenzionalmente o casualmente) ancor più palpabili gli umori e i "rumori" di una città caotica ma nel contempo dal fascino irresistibile.

Sabato 14 giugno, ore 21.15

Amelia Cuni

 John Cage: 18 Microtonal Ragas: Solo 58 from Song Books (1970)

Protagonisti nella seconda serata al Museo sono Amelia Cuni (dhrupad) accompagnata da Federico Sanesi alle percussioni e Werner Durand (drones/electronics)
18 Microtonal Ragas: Solo 58 from Song Books è dei uno vertici raggiunti da John Cage nella personale esplorazione del pensiero filosofico e della musica provenienti dall’India, con i quali entrò in contatto negli anni Quaranta e che influenzarono profondamente gran parte del suo lavoro dei decenni successivi. Questa composizione si basa sul concetto cageano della indeterminazione e consiste di 18 parti separate e indipendenti fra loro. La sfida di chi la esegue è sviluppare i raga fuori dal materiale tonale che è stato concepito in un contesto non-tradizionale: questa apparente contraddizione è il motivo principale che ha spinto negli ultimi anni Amelia Cuni a dedicarvisi ripetutamente. Nata a Milano, Amelia Cuni ha vissuto in India per oltre dieci anni, durante i quali si è dedicata allo studio approfondito del canto dhrupad, ma anche della danza kathak e del tamburo pakhawaj. La sua attività artistica copre un ampio raggio d’azione, dalla musica tradizionale a quella d’avanguardia, dalle sperimentazioni elettroacustiche al jazz. Per lei e la sua voce hanno scritto appositamente proprie composizioni Terry Riley, Roland Pfrengle, Maria de Alvear, Chico Mello e Fernando Grillo

Lunedì 16 giugno, ore 21.15

Terry Riley & Stefano Scodanibbio

I più lo ricordano tuttora per dischi come In C (1970) e A Rainbow In A Curved Air (1971) che hanno fatto epoca e hanno avuto enorme influenza su un’intera generazione di musicisti (molti dei quali legati all’ambito del progressive rock e del rock elettronico) e di ascoltatori. L’opera di Terry Riley è tuttavia più vasta e sfaccettata e anche il definirlo “uno dei padri della musica minimale” risulta limitativo. Nativo di Alifax, California, classe 1935, Terry Riley è da sempre al centro di un crocevia di suoni e stili diversi (avanguardia, jazz, musica indiana e altro ancora) che ha saputo inglobare e personalizzare. Compagno di avventura di La Monte Young, agli albori del minimalismo, poi allievo del cantante indiano Pandit Pran Nath, Riley ha scritto composizioni per diversi organici strumentali (interpretate anche dal quartetto di sassofoni Rova e dal Kronos Quartet), nonché un monumentale lavoro per pianoforte accordato secondo l’intonazione naturale (The Harp of New Albion).
Assiduo e congeniale partner del musicista e compositore californiano è da anni Stefano Scodanibbio, contrabbassista specializzato nel repertorio contemporaneo. Brani dedicati a lui e al suo strumento sono stati scritti da Bussotti, Sciarrino, Xenakis, Estrada, Faneyhough, Globokar, Frith. Scodanibbio ha inoltre collaborato a lungo con Luigi Nono e Giacinto Scelsi.

Coordinamento e direzione Gisberto Morselli
Consulenza artistica Franco Masotti

Tutto il programma e informazioni su

http://www.teatrocomunaleferrara.it/aterforum08

 

Promosso da:

ATER-Associazione Teatrale Emilia-Romagna, Comune di Ferrara -Assessorato alle Politiche Culturali-, Regione Emila-Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna, Teatro Comunale di Ferrara, con il sostegno di Arci Ferrara

Città: Ferrara
Luogo: Cortile d'onore del Palazzo di Ludovico il Moro, sede del Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: Via XX Settembre n. 122
Provincia: Ferrara
Regione: Emilia-Romagna
Info: tel. 0532 202675 - biglietteria.teatro@comune.fe.it
Gli altri luoghi del festival:
Casa Romei, Via Savonarola n. 30
Teatro Comunale di Ferrara e Ridotto del Teatro, Corso Martiri della Libertà n. 5
Piazza Castello

editing Carla Conti