MUSICA E ARTE AL PALAZZO DI LUDOVICO IL MORO
 Al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, dal 22 febbraio al 20 dicembre 2009
concerti in forma di dialogo e prove aperte
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Il Cortile d'Onore del Palazzo di Ludovico il Moro, sede del Museo Archeologico, dove si svolgono tre dei 12 concerti“Musica e Arte al Palazzo di Ludovico il Moro” è il contributo dell’Associazione Bal’danza alla crescita dell’offerta culturale della Città di Ferrara per il 2009. Organizzata in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e il Conservatorio di Musica “G. Frescobaldi” di Ferrara, l’iniziativa prevede dieci concerti in forma di dialogo e 11 prove aperte che si terranno nella prestigiosa cornice di Palazzo Costabili, sede del Museo Archeologico Nazionale, dal 22 febbraio al 20 dicembre. Tutti i concerti e prova aperte beneficiano di un ingresso al costo ridotto di € 2,00 (salvo gratuità in coincidenza di eventi particolari quali, ad esempio, la Settimana della Cultura o le Giornate Europee del Patrimonio).
Contemporaneamente, il museo organizzerà incontri, conferenze e visite guidate gratuite.
Con questa manifestazione si vuole ulteriormente valorizzare un edificio ferrarese non solo di grande pregio monumentale -il palazzo, detto di Ludovico il Moro, fu progettato dal grande architetto Biagio Rossetti- ma di assoluto valore culturale, visto che dal 1935 espone i reperti della città greco-etrusca di Spina.
Palazzo Costabili sarà dunque la principale sede di una nuova stagione di dieci concerti che riporterà a Ferrara musicisti dediti alla conservazione e alla divulgazione di un patrimonio artistico di inestimabile valore particolarmente adatto alle dimore storiche.
Altri luoghi ferraresi saranno interessati dalla programmazione, mentre Portomaggiore sarà la meta dell’annuale trasferta che Bal’danza intende compiere nei luoghi particolarmente significativi del territorio.
I concerti saranno integrati da una serie di prove aperte, omaggio a Thomas Walker insigne musicologo americano e Preside della Facoltà di Magistero negli anni ’80, stimolante promotore di cultura e costruttore di rapporti significativi con le istituzioni ferraresi. Le prove aperte saranno condotte in collaborazione con il Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara, con insegnanti dei Conservatori ‘G. B. Martini’di Bologna e ‘F. Venezze’ di Rovigo e con altri professionisti, coordinati dalla Prof.ssa Maria Cristina Capon.
Data la ricchezza di spunti che il 2009 ci offre –ricorrono infatti gli anniversari di nascita e morte di molti grandi musicisti, tra cui, per citare i più conosciuti, Purcell, Handel, Haydn e Mendelssohn– il programma abbraccerà tre secoli di storia, proponendo al pubblico un suggestivo ‘mosaico’ di suoni, forme e stili.
La caratteristica principale degli appuntamenti sarà quella della lezione–concerto, un dialogo teso ad una proposta sempre più dettagliata per un ascolto sempre più motivato.
A tutti i musicisti invitati l‘impegnativa consegna di risvegliare nell’affezionato pubblico un nuovo gusto estetico, una nuova passione per l’ascolto, una nuova riflessione sul compito della musica e del musicista.

CONCERTI PROVE APERTE
DOMENICA 22 FEBBRAIO ore 17
Accademia del Ricercare
Omaggio a Henry Purcell
 
  SABATO 28 FEBBRAIO ore 15.30
Le sonate per flauto dolce e basso continuo
di George Frideric Handel
  DOMENICA 8 MARZO ore 15.30
Lacrime antiche: musica medievale e rinascimentale
Siderum Pulvis Ensemble
DOMENICA 15 MARZO ore 11
Silvia Rambaldi clavicembalo
Tadashi Miroku controtenore
Musiche di Barbara Strozzi
 
  GIOVEDÌ 19 MARZO ore 19
“Pimpinone”
Intermezzo buffo di Tomaso Albinoni
DOMENICA 22 MARZO ore 11
Concerto Segreto
Il madrigale ferrarese
 
  GIOVEDÌ 26 MARZO ore 19
“Suite, Sonata, Fantasia”
Stefano Squarzina, flauto dolce
Renzo Rossi, clavicembaloi
LUNEDÌ 6 APRILE ore 21
(Ferrara, Basilica di Santa Maria in Vado)
Concerto di Pasqua
Franz Joseph Haydn (1732-1809)
“Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce”
Versione per Orchestra (1786)
Orchestra del Conservatorio “G.Frescobaldi” di Ferrara
Direttore Giorgio Fabbri
La meditazione è condotta da Don Francesco Forini, biblista
 
  SABATO 18 APRILE ore 15.30
“Nel dolce dell’oblio”
Cantate e concerti per gli anniversari di Handel e Purcell
DOMENICA 17 MAGGIO ore 17
Enrico Casazza, Isabella Longo violini
Giorgio Fabbri clavicembalo
Omaggio a George Frideric Handel
 
  SABATO 23 MAGGIO ore 15.30
Rinascimento serio e leggiadro
Il Ricercare e la Variazione su basso ostinato
Gruppo “Il Bel Humore”
DOMENICA 7 GIUGNO ore 11
Piero Bonaguri chitarra
Omaggio a Heitor Villa Lobos
 
  SABATO 13 GIUGNO ore 15.30
Tra colto e popolare: musica e danza dal Rinascimento al Barocco
  DOMENICA 21 GIUGNO ore 17.30
Le sonate per flauto traverso e clavicembalo
di George Frideric Handel e Johann Sebastian Bach
DOMENICA 20 SETTEMBRE ore 11
Ensemble Claviere
Omaggio a Franz Joseph Haydn
 
  SABATO 26 SETTEMBRE ore 15.30
Musiche inglesi al tempo di Dowland
Complesso Rinascimentale del Conservatorio di Ferrara
  SABATO 10 OTTOBRE ore 15.30
L’opera per clavicembalo
di George Frideric Handel
DOMENICA 18 OTTOBRE ore 17
(a Portomaggiore)
Renzo Rossi organo – Coro “Il Nuovo Echo”
Omaggio a Felix Mendelssohn-Bartholdy
 
  SABATO 7 NOVEMBRE ore 15.30
“O rosa bella”
Chansons e madrigali
del ‘400 per soprano e arpa gotica
DOMENICA 22 NOVEMBRE ore 11
Miho Kamiya, Silvia Frigato soprani
Angela Annese pianoforte
Omaggio a Giuseppe Martucci
A cura di Elio Durante e Anna Martellotti musicologi
 
  SABATO 28 NOVEMBRE ore 15.30
Musiche italiane fra ‘600 e ‘700
Ensemble Cinque Cori
chitarra barocca, voce e percussioni
DOMENICA 20 DICEMBRE ore 21
Concerto di Natale “E’ nato il grand’Iddio”
Creator Ensemble
Marco Gemmani direttore
 

L'inizio dei concerti coinciderà con l'arrivo a Palazzo Costabili del clavicembalo appartenuto all'illustre musicologo americano Thomas Walker, per anni Professore all’Università di Ferrara, scomparso nel 1995. Grazie alla disponibilità dell’Università degli Studi di Ferrara e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini, che ha acconsentito al trasferimento da Casa Romei, il prezioso strumento trova ora stabile dimora all’interno del Museo Archeologico Nazionale dove sarà protagonista di frequenti concerti tenuti con generoso entusiasmo da artisti affermati e giovani promesse.
L’Associazione Bal’danza cura e mantiene in attività il clavicembalo appartenuto a Thomas Walker, come tributo d’affetto e riconoscenza nei confronti dell’insigne musicologo. Così hanno voluto i suoi amici, i colleghi e gli allievi che ora sono soci di Bal’danza e che vogliono ricordare questa persona “così speciale”.
Thomas Walker, arrivato a Ferrara nel 1981 come vincitore del concorso a cattedra di Storia della Musica e per due volte Preside della allora Facoltà di Magistero, è ricordato non solo per la sua profonda competenza ma anche per la dedizione all’insegnamento, per il senso di appartenenza all’Università ed alla città, le cui istituzioni culturali hanno avuto in lui un collaboratore ispirato e dinamico: da Walker è nato, ad esempio, il progetto dell’Archivio del Madrigale presso l’Istituto di Studi Rinascimentali.
Il pregiato strumento costruito dall’inglese Denzil Wraight –di tipo italiano ad un manuale, con due registri di 8 piedi e uno di 4 piedi e con una estensione fa/sol acuto- necessitava da tempo di un intervento di restauro che ne consentisse un utilizzo ottimale e ne salvaguardasse il valore e la qualità.
A questo ha provveduto il Club Ambassador di Ferrara che, nel 2008, ha sostenuto i costi necessari per riportare il magnifico strumento alle sue condizioni originarie, festeggiando con questo atto significativo il decennale della sua fondazione.

Ingresso al museo € 4,00

Il biglietto è ridotto del 50% per i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni e per gli insegnanti di ruolo nelle Scuole Statali italiane. 

L'ingresso nei musei, monumenti, gallerie ed aree archeologiche dello Stato è gratuito per tutti i cittadini di età inferiore a 18 anni e superiore a 65 anni residenti in Paesi dell'Unione Europea nonché in Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera.  L'ingresso gratuito è consentito anche ai giornalisti e a particolari categorie di studenti o insegnanti


Nella foto, un momento della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa (Ferrara, 20 febbraio 2009)
Da sinistra:  Giorgio Fabbri, Massimo Maisto, Carla Di Francesco, Caterina Cornelio, Romano Valentini, Sergio Lenzi

Prove Aperte - “Le Sonate per flauto dolce e basso continuo” di G. F. Handel (28 febbraio)
Silvia Rambaldi al clavicembalo e Daniele Salvatore al flauto dolce contralto, entrambi docenti al Conservatorio di Bologna, presentano quattro sonate tratte dall’op.1 apparse a Londra intorno al 1730.  Il programma sarà completato dalla celebre Passacaglia in sol minore, sempre di Handel - tratta dalla VII Suite per clavicembalo del 1720 - e da due brani composti per il clavicembalo da Daniele Salvatore, attivo come compositore oltre che come esecutore di flauti. Il primo propone variazioni sul basso della Follia, con un interessante inserimento del ritmo del tango argentino; il secondo è un Perpetuum mobile

Prove aperte - "Lacrime antiche:musica medievale e rinascimentale" (8 marzo)
Il programma Lacrime antiche trae il suo titolo da una composizione di J. Dowland che ebbe particolare fortuna nella sua epoca. Verranno eseguiti brani che coprono un arco di tempo di circa quattrocento anni, a partire dall’epoca dei trovatori fino al tardo Rinascimento. Le musiche, vocali e strumentali, verranno eseguite utilizzando copie di strumenti storici quali flauti dolci, arpa, spinetta, liuto, ghironda, piva, saz, percussioni, ecc. Tra gli autori in programma figurano Raimbaut de Vaqueiras, Francesco Landini, Josquin Desprez, Bartolomeo Tromboncino, Girolamo Frescobaldi

Prove aperte - "Suite, Sonata, Fantasia" (26 marzo)
G. F. Haendel (1685-1759) - Sonata in La minore Op. 1 No. 4 Larghetto - Allegro - Adagio - Allegro
G.Ph. Telemann (1681-1767) - Fantasia in La minore No. 10 TWV 40:11 per Flauto solo A tempo giusto - Presto – Moderato
Fantasia in Fa maggiore No. 7 TWV 40:8 per Flauto solo Alla francese Largo, Allegro, Largo - Presto
G. F. Haendel Suite in Fa minore No. 8 HWV 433 Prélude - Allegro - Allemande - Courante - Gigue
Sonata in C major Op. 1 No. 7 Larghetto - Allegro - Larghetto - A Tempo di Gavotti - Allegro
Momento musicale inserito per l'occasione del salone del Restauro che si tiene a Ferrara dal 25 al 28 marzo
Sonata - Nel corso del ‘500, l’espressione ‘da sonar’ viene talvolta usata per definire una composizione con chiari intenti strumentali: per esempio canzone da sonar. La strumentalità è infatti la caratteristica principale della sonata, così come si viene configurando fin dal primo periodo barocco nei centri dell’Italia settentrionale, in stretta connessione con gli strumenti ad arco. Tra la metà del ‘600 e la metà del ‘700, per sonata si intende un ciclo strumentale formato da più movimenti contrastanti per tempo, metro, tonalità (relativamente a quelli interni al ciclo), struttura, carattere: il numero dei movimenti arriva anche a otto, ma spesso si limita a quattro, un adagio, un allegro, un adagio e nuovamente un allegro. Occorre dire che l’alternanza avviene, oltre che fra tempi e metri diversi, anche fra strutture differenti, basate sull’imitazione, altre sulla variazione, altre su forme e ritmi di danza: le prime più frequenti nella cosiddetta ‘sonata da chiesa’, le ultime nella ‘sonata da camera’, anche se la distinzione non è assoluta ma più che altro teorica. Spesso la ‘sonata da camera’ si identifica con la ‘suite’, con la differenza di avere come titolo dei movimenti l’indicazione del tempo anziché il nome della danza (Moderato invece di Allemanda, Allegro invece di Corrente, ecc.) e di non avere unità tonale fra tutti i movimenti.
Fantasia - Il termine è generico ed esclude di per sé vincoli formali precisi in favore dell’intervento capriccioso dell’estro del musicista. Vuole indicare una forma compositiva di differente natura, anche se essenzialmente di due tipi: o un brano vicino allo stile toccatistico, a volte in più movimenti che rimandano alla successione dei tempi della sonata da chiesa o da camera, di stampo armonico e carattere improvvisativo, talvolta anche con intenti descrittivi, oppure, più facilmente, un brano contrappuntistico simile alla canzone e all’invenzione o addirittura alla fuga. Si tratta del resto di aspetti che non si escludono a vicenda ma che, spesso, coesistono alternandosi all’interno della composizione.
Suite - Si può semplicemente definire una successione di movimenti che traggono le proprie radici nei ritmi di ‘danze’. Intorno al ‘600, sorge la necessità di dare alla suite una precisa sistemazione formale. Dopo numerosi e importanti tentativi ad opera di illustri compositori, per merito di J.J. Froberger, la suite viene definita nella successione di quattro danze principali, in unità tonale ma non tematica, strutturate in una forma bipartita dipendente al suo interno dal bipolarismo tonica-dominante, tipico del linguaggio tonale. Le danze sono l’allemanda, tedesca, moderata binaria; la corrente, francese, allegra ternaria; la sarabanda, spagnola (ma di probabile origine orientale), che da vivace è divenuta a fine ‘500 lenta, ternaria; la giga, italiana anche se di antica origine inglese, vivace in metro binario composto. Queste danze di norma sono impostate contrappuntisticamente, ad eccezione della sarabanda, a struttura accordale. Il modello di Froberger, trova comunque numerosissime eccezioni, sia nella scelta sia nella disposizione delle danze. Quelle di Haendel, infatti, non rispondono ad uno schema prefissato, ma comprendono pagine di vario genere, spesso mescolando stile italiano e stile francese, con un numero di movimenti variabile, che solo raramente si riporta al tipo standard costituito da allemanda-corrente-sarabanda-giga.

Prove aperte -  “Nel dolce dell’oblio” Cantate e concerti per gli anniversari di Handel e Purcell (18 aprile)
I brani in programma saranno proposti da studenti e docenti di musica antica del Conservatorio di Bologna, con la collaborazione del soprano Miho Kamiya. Sono composizioni strumentali e vocali di G. F. Händel, il tedesco cresciuto alla scuola italiana di Scarlatti e di Corelli ma affermatosi definitivamente come compositore “inglese” e di H. Purcell, il più importante musicista inglese del XVII secolo, anch’esso legato ai maestri della musica italiana, dei quali - come scrisse nella prefazione delle dodici “Sonnata’s of III parts”, aveva «fedelmente tentato una corretta imitazione». Di Händel e Purcell nel 2009 si festeggiano importanti ricorrenze.

Prove aperte - "Le Sonate per flauto traverso e clavicembalo di Handel e Bach" (21 giugno)
Per il giorno della Festa Europea della Musica non potevano essere più indicate le figure dei due sommi tedeschi Handel e Bach, universalmente considerati due dei più grandi geni della musica di tutti i tempi, sintesi mirabili degli stili della loro epoca dal contrappunto severo all’opera e al concerto italiani, dalla musica sacra alle forme di danza strumentali, dalle influenze francesi alle dolci canzoni inglesi, in un’unica soluzione senza eguali nella storia della musica e che ce li fa apparire idealmente “europei”. Verranno proposte Sonate per flauto traverso e clavicembalo obbligato o basso continuo, alternate da brani per clavicembalo solo di entrambi gli autori, dalla flautista Gabriella Melli e dalla clavicembalista Maria Cristina Capon.

Prova aperta - "Musiche inglesi al tempo di Dowland" (26 settembre)
Come è ormai noto per i tanti concerti tenuti in Ferrara nei suoi due anni di attività, il Complesso Rinascimentale del Conservatorio di Ferrara, propone solitamente repertori e generi del rinascimento italiano, e particolarmente musiche contestuali alla grande stagione ferrarese.
Non di meno, per comprendere la singolarità ferrarese e delle corti italiane, esplora occasionalmente repertori più lontani, tanto nel tempo (dal 1598 cessa l'attività ferrarese), quanto nel luogo.
E' il caso della musica strumentale dell'epoca elisabettiana, qui riferita a John Dowland (1562-1626) per antonomasia, e limitata al campo strumentale, non vocale, secondo le trasposizioni dettate da Dowland stesso e da altri autori contemporanei (Holborn, Lupo, Hume) come variante esecutiva delle loro musiche vocali.
Al tempo di Elisabetta I fiorisce la grande stagione dei virginalisti e la musica per liuto trova rinnovato slancio, ma vi sono comunque altri generi strumentali di altissima valenza compositiva ed espressiva, come le suite di danze (pavane a gagliarde in primis), le arie o temi originali (sine nomine) realizzati a molte voci, e il brocken consort presente nel Mask e a teatro.
Quanto ai colori dei complessi strumentali, il primo Seicento inglese vede consolidarsi la formazione delle viole da gamba, che in questa occasione vengono affiancate dai grandi flauti dolci (passione di Enrico VIII) in un consort dal meraviglioso risultato sonoro.

 

Promosso da:

Associazione Bal’danza in collaborazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Conservatorio di Musica “G. Frescobaldi” di Ferrara, con il sostegno di Fondazione Carife, Cassa di Risparmio di Ferrara, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Balebùste Ristorante-Pizzeria, I Sofisti Ristorante-Pizzeria e Edil AR.VA. s.r.l. Ristrutturazioni Interventi Conservativi Ferrara

Quando: varie date, da domenica 22 febbraio a domenica 20 dicembre 2009
Città: Ferrara
Luogo: Palazzo di Ludovico il Moro, sede del Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: Via XX Settembre n. 122
Provincia: Ferrara
Regione: Emilia-Romagna
Info: tel. 0532 66299
 

 

pagina a cura di Carla Conti, contributi di Romano Valentini e Caterina Cornelio