Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, Polo Museale dell'Emilia-Romagna, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara
Mercoledì 7 ottobre
inaugurazione della mostra
“Sentinella di Spina. Ottant’anni di
collaborazione fra Guardia di Finanza e Soprintendenza Archeologia a difesa del
patrimonio storico-archeologico e dell’identità di un territorio”
apertura al pubblico dal 9 ottobre al 1 dicembre 2015
Museo Archeologico Nazionale di
Ferrara
Sala delle Carte geografiche
del Palazzo di Ludovico il Moro
Via XX Settembre 122
Il rapporto privilegiato tra Guardia di Finanza e scavi di Spina viene ricordato nel pomeriggio di mercoledì 7 ottobre presso la Sala delle Carte Geografiche del Palazzo Costabili detto “di Ludovico il Moro”, sede del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, con l’inaugurazione della mostra “Sentinella di Spina. Ottant’anni di collaborazione fra Guardia di Finanza e Soprintendenza Archeologia a difesa del patrimonio storico-archeologico e dell’identità di un territorio”.
In questa foto d'archivio, i controlli in corso d'opera della GdF durante gli
scavi a Ostellato
È attesa la presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo on. Dario Franceschini. Interverranno il Soprintendente Archeologia dell’Emilia Romagna, Luigi Malnati, il Dirigente del Polo Museale dell’Emilia Romagna, Mario Scalini, la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Caterina Cornelio, il curatore della mostra, Mario Cesarano, il Comandante Regionale dell’Emilia Romagna, Generale di Divisione della Guardia di Finanza, Piero Burla, e il Comandante Provinciale di Ferrara, Colonnello Sergio Giovanni Lancerin.
Giovedì 8 ottobre 2015 viene inaugurata la nuova sede del Comando
Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara presso il Palazzo dell’ex
Cavallerizza, in via Palestro 46. In due ambienti del prestigioso edificio ci
sarà spazio per un’esposizione permanente di reperti archeologici.
Una selezione di beni archeologici sequestrati dalla Guardi di Finanza curata
dai funzionari della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna: alcuni vasi
a figure nere e a figure rosse, prodotti tra V e IV sec. a.C. ad Atene e diffusi
in tutto il Mediterraneo, altri di produzione alto - adriatica, ceramica a
vernice nera, un candelabro di bronzo, il tutto scavato clandestinamente
nell’area delle necropoli dell’antica città etrusca di Spina da tombaroli e
conservato in abitazioni private o immesso sul mercato illecito di reperti
archeologici.