IL MUSEO DELLA CITTÀ ROMANA DI CLATERNA
esposizione permanente
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Erat autem Claternae noster Hirtius,
ad Forum Cornelium Caesar,
uterque cum firmo exercitu

(Cicerone, ad familiares, XII, 5,2)
 

"Ma c'erano anche il nostro Irzio a Claterna e Cesare (Ottaviano) a Imola, entrambi con valente esercito". Così Cicerone cita  il coinvolgimento di Claterna nella cosiddetta "guerra di Modena", un episodio delle guerre civili scoppiate tra Marc'Antonio e Ottaviano alla morte di Giulio Cesare.
Se la storia del territorio ozzanese annovera testimonianze della più antica età preistorica (Paleolitico), dell’età del Bronzo (XVIII–X secolo a.C.) e della presenza etrusca -quando fioriscono, in rapida successione, due splendide culture, quella villanoviana prima (IX–metà del VI secolo a.C.) e quella felsinea poi, di cui restano ampie tracce a cominciare dallo stesso toponimo Claterna, da molti ritenuto di origine etrusca-  Claterna fu, e resta, città essenzialmente romana.   Tutta la storia della città, dal I secolo a.C. al IV secolo d.C., è pervasa dai rapporti politici con Roma e celebra, nella statuaria e nell'edilizia monumentale, gli esponenti della famiglia imperiale.
Il Comune di Ozzano dell'Emilia dedica ora alla sua antenata Claterna la prima mostra permanente che propone una panoramica completa della città romana attraverso i reperti recuperati nel corso degli scavi effettuati fra la fine dell’Ottocento e gli anni Sessanta.


Veduta dell'area su cui si estende la città romana di Claterna

Il percorso espositivo, articolato in due sezioni ad anello, inizia con la storia dell’antica città e della sua riscoperta, prosegue con la struttura urbanistica e le caratteristiche dei principali spazi urbani, pubblici e privati, per terminare con un richiamo alle indagini attualmente in corso. Al centro dello spazio espositivo si possono ammirare vari reperti che illustrano la vita quotidiana e il fiorente commercio dell’epoca: capi di abbigliamento, oggetti di uso personale, vasellame e artigianato.
L’allestimento privilegia gli oggetti, selezionati per la loro capacità evocativa, le ricostruzioni grafiche e plastiche, nonché le foto di scavo, senza tralasciare l’inquadramento scientifico, proposto attraverso l’interpretazione della cartografia archeologica e delle foto aeree.

Claterna nasce, probabilmente come villaggio, durante la prima metà del I secolo a.C. (età repubblicana). La sua collocazione topografica, all’incrocio fra la via Emilia, il torrente Quaderna ed una via transappenninica –forse la via Flaminia minor (187 a.C.)- connota le origini dell’abitato come a forte vocazione itineraria.
Nel I secolo a.C. il centro viene ricordato come municipium, da cui dipende amministrativamente il territorio compreso fra i torrenti Idice e Sillaro. Le fonti antiche descrivono il suo coinvolgimento nella c.d. “guerra di Modena”: Claterna, occupata da Marc’Antonio, viene espugnata da Aulo Irzio, console nell’anno 43 a.C., che, insieme ad Ottaviano, aveva mosso contro Antonio barricatosi a Bologna.
In questo fondamentale momento di passaggio della storia romana, Claterna, come altre città della regione, acquisisce una struttura urbana definitiva. Da villaggio, l’abitato si trasforma in una città dotata di un impianto urbano regolare allineato sul reticolo centuriale; all’interno degli isolati, vengono definiti gli spazi pubblici e gli spazi privati; nei suburbia, cioè nelle periferie, trovano posto le attività artigianali e le necropoli.
Fra I e II secolo d.C. la vita della città procede senza eventi di particolare rilievo storico; per quasi due secoli, l’abitato gode i benefici del particolare momento di fioritura apertosi con l’età augustea. La città non vive grandi trasformazioni interne e le case sono sottoposte solo a limitati interventi di manutenzione (in genere a partire dal III secolo d.C.) indice di una vita tranquilla, probabilmente tutta concentrata sulla funzione di mercato assunta dalla città.
A partire dal III secolo d.C., il sistema romano comincia ad entrare in crisi. In ogni aspetto della vita –società, politica, economia- inizia un graduale processo di trasformazione che porta, fra V e VII secolo d.C., alla nascita di nuovi modelli di insediamento.
Così come il resto dell’Impero, le città romane della via Emilia subiscono queste trasformazioni, adattandovisi in maniere diversificate.
In questo periodo la città di Claterna manifesta ancora momenti elevati, sia attraverso la statuaria che le iscrizioni. I campi e gli scavi archeologici hanno restituito un’iscrizione che celebra l’imperatore Massimino il Trace ed il figlio Giulio Vero –236 d.C.- ed un frammento di ritratto sicuramente riferibile alla statuaria onoraria della famiglia imperiale –metà del IV secolo d.C.
Claterna rappresenta uno dei rari casi di città romana abbandonata in questo difficile momento storico e mai più rioccupata. I motivi contingenti di questa morte dell’abitato non sono ancora noti: alcuni studiosi hanno proposto che l’abbandono sia stato una conseguenza delle scorrerie nella regione emiliana da parte delle truppe del ribelle Massimo Magno nel 383 d.C.
La ricerca deve fare ancora molti passi avanti in questo settore. Quel che è certo è che Claterna ed il suo territorio seguirono la stessa evoluzione degli altri centri della nostra regione, evoluzione che, però, nel caso specifico, convinse gli abitanti a non continuare a vivere stabilmente entro gli antichi limiti urbani.

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Promosso da:

Comune di Ozzano dell'Emilia, Istituzione Anna Frank, Civitas Claterna e Gruppo archeologico Città di Claterna con il sostegno di Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e il contributo di CIMS, Carisbo San Paolo e Manutencoop

Quando: da sabato 16 dicembre 2006, esposizione permanente
Città: Ozzano dell'Emilia
Luogo: Palazzo della Cultura, Sala Città di Claterna, III piano
Indirizzo: Piazza Allende n. 18
Provincia: Bologna
Regione: Emilia-Romagna
Informazioni: Biblioteca Comunale "8 marzo 1908", Piazza Allende n. 18 a Ozzano dell'Emilia
Orari:

L'esposizione è visitabile, su richiesta, in coincidenza con gli orari di apertura della biblioteca. L’ingresso è gratuito
Vi indichiamo gli orari invernali della biblioteca anche se, per la visita, è necessario contattare il personale via mail al seguente indirizzo biblioteca@comune.ozzano.bo.it
(se possibile, evitare di telefonare per non interferire eccessivamente con le attività della biblioteca)
lunedì dalle 14 alle 18.45
martedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.45
mercoledì dalle 14 alle 18.45
giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.45
venerdì dalle 14 alle 18.45
sabato dalle 8.30 alle 12.30
Chiusa domenica, festivi infrasettimanali e 25 luglio (Santo Patrono)

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