BENTORNATO GUERCINO!
Torna a Modena, dopo il restauro, la tela del Guercino "Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo"
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IL GUERCINO RITROVATO

Dal 7 settembre 2019 è possibile ammirare alle Gallerie Estensi di Modena, dopo il restauro, la tela del Guercino, "Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo" rubata nel 2014 e recuperata nell’estate 2017 a Casablanca (Marocco) dai Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna

L'opera danneggiata prima del restauro L'opera dopo il restauro
Prima del restauro Dopo il restauro

MODENA, Gallerie Estensi, Largo Porta Sant’Agostino n. 337

Grazie all’accordo tra l’Arcidiocesi e Parrocchia Tempio-San Biagio, le Gallerie Estensi e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara l’opera rimarrà temporaneamente esposta nella sala del Bernini delle Gallerie Estensi prima della definitiva ricollocazione nella chiesa di San Vincenzo in Corso Canalgrande

Dopo il furto avvenuto nell’agosto 2014 nella chiesa di San Vincenzo in Corso Canalgrande e il ritrovamento a Casablanca, in Marocco, nel 2017, il dipinto su tela “Madonna in trono con San Giovanni evangelista e San Gregorio taumaturgo“, opera di Giovanni Francesco Barbieri detto “il Guercino“, è tornato a Modena.
L’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma (IsCR) aveva ricevuto dal tribunale di Modena la custodia giudiziale del dipinto, eseguendo la messa in sicurezza dell’opera giunta in Italia in gravissime condizioni conservative, così come era stata ritrovata: tagliata dal telaio per l’intero perimetro e arrotolata con il retro della tela all’esterno e la pellicola pittorica all’interno. Questa incauta manomissione aveva provocato la caduta di circa un 30% della policromia originale e dei ritocchi pittorici eseguiti nei precedenti restauri.
La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara ha svolto, per competenza territoriale, l’alta sorveglianza sul restauro, rilasciando l’autorizzazione all’intervento, su progetto inoltrato dall’ISCR, in ottemperanza alla normativa vigente.
Il complesso e delicato restauro ha permesso il risarcimento dei gravi danni occorsi e il recupero dell’opera, reintegrando le lacune nelle parti dove era possibile seguire indicazioni sicure, così da restituire in modo filologicamente corretto i contenuti figurativi e storici che l’opera testimonia. Il restauro è stato anche l’occasione per individuare e far emergere parti originali del dipinto.
L’opera sarà esposta temporaneamente alle Gallerie Estensi di Modena in attesa della definitiva ricollocazione nella chiesa di San Vincenzo.
Cristina Ambrosini, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna
Maria Grazia Gattari, Funzionario Restauratore Conservatore della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna


Il Restauro del dipinto ad olio su tela “Madonna in trono con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo” Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, 1629, Chiesa di San Vincenzo, Modena, cm. 283x185

Il quadro trafugato dalla chiesa di San Vincenzo a Modena il 3 agosto 2014 è un olio su tela di Guercino e raffigura la Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo.
L’opera fu eseguita per gli Estensi nel 1629 dall’artista, all’apice del successo professionale e fu destinata alla chiesa dei Teatini. Collocata nel secondo altare di destra il 17 novembre 1630 in occasione della festa di S. Gregorio Taumaturgo, la pala fu poi trasferita nell'attuale collocazione, ovvero la prima cappella di sinistra.
Il dipinto è stato recuperato dal Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale a Casablanca (Marocco) nell’estate 2017 e affidato dal Magistrato in custodia giudiziale, per eseguire i lavori di conservazione e restauro, al direttore dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro il 15 settembre 2017.
E’ giunto nei laboratori dell’Istituto a Roma in stato rovinoso e frammentario: privo del telaio, resecato lungo i bordi, arrotolato e avvolto con il pluriball all’interno di una cassa lignea.
I notevoli danni riportati durante le note vicende del furto e degli esiziali avvolgimenti in senso contrario con la pellicola pittorica rivolta verso l’interno, hanno reso necessario un fissaggio preliminare funzionale alla movimentazione e alla stesura sul piano di lavoro allestito per eseguire le successive operazioni di restauro.
Queste sono consistite nella rimozione della vecchia e pesante foderatura e nell’applicazione di una nuova foderatura, nella pulitura della superficie con la rimozione delle sostanze sovrammesse (vernici ossidate, stuccature e ritocchi alterati applicati nel corso dei precedenti restauri, residui di strati di polvere sedimentata) e nella presentazione estetica.
Nella ricerca di un nuovo equilibrio si è preso atto dell’impossibilità di reintegrazione totale delle lacune, se ne è attentamente valutata la morfologia e il loro contesto di relazione formale. Obiettivo dell’attuale intervento è stato pertanto quello di gestire il dato ineludibile delle lacune, riducendone per quanto possibile il potenziale di interferenza visiva, piuttosto che reiterare interpretazioni di tipo soggettivo o cedere all’impulso di aspettative di ripristino rispondenti al criterio del “come era, dove era”. Nel procedere quindi per priorità, valutando progressivamente il livello di equilibrio sostenibile raggiunto e pur tenuto conto delle legittime aspettative di fruizione dell’immagine, si è individuato un criterio unitario distinguendo le lacune reintegrabili e le lacune non reintegrabili.
Il restauro è stato anche l’occasione per individuare e far emergere alcune parti originali del dipinto, occultate dai precedenti ritocchi.
Il gruppo di lavoro dell’Istituto superiore per la Conservazione ed il Restauro era costituito da Luigi Ficacci, Direzione dell’Istituto, Angelandreina Rorro, Direzione dei lavori, Carla Zaccheo e Francesca Capanna, Direzione tecnica e restauro, Angelo Raffaele Rubino, documentazione fotografica, Fabio Talarico, indagini chimiche, e Fabio Aramini, indagini fisiche.
Il pronto intervento è stato eseguito con gli allievi del IV anno della Scuola di Alta Formazione sotto la direzione della restauratrice Carla Zaccheo.
Il Restauro è stato eseguito con la ditta Lorenza Giuseppina D’Alessandro e Giorgio Capriotti, con documentazione fotografica di Mauro Coen.
Luigi Ficacci, Direttore IsCR
Angelandreina Rorro Funzionario storico dell’arte, IsCR
Carla Zaccheo Funzionario restauratore Iscr


La Madonna col Bambino e i santi Giovanni evangelista e Gregorio taumaturgo del Guercino
Modena, Galleria Estense – Sala del Bernini (largo Porta Sant'Agostino, 337)
Dal 7 settembre 2019
Orari: martedì-sabato, 8.30-19.30; domenica e festivi, 10.00-18.00; chiuso lunedì
Ingresso: intero, €6,00; ridotto FAI, €5,00; ridotto Soci Coop, €4,00; ridotto Teatro Comunale di Modena, €3,00; ridotto giovani (18-25), €2,00
Informazioni: tel. +39 059 4395711; www.gallerie-estensi.beniculturali.it


Sabato 7 settembre 2019, alle ore 11,30, è stato presentato alla città il restauro della tela del Guercino, "Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo" rubata nel 2014 e recuperata nell’estate 2017 a Casablanca (Marocco) dai Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna

Sono intervenuti Giancarlo MUZZARELLI, Sindaco di Modena, Martina BAGNOLI, Direttore delle Gallerie Estensi, Mons. Giuliano GAZZETTI, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Modena - Nonantola, Col. Alberto DEREGIBUS, Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri, Luigi FICACCI, Direttore dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, e Cristina AMBROSINI, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
Al termine degli interventi, Angelandreina Rorro e Carla Zaccheo dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, hanno parlato dei lavori di restauro.

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