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Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Elmo Illirico databile tra la fine del VII e la
prima metà del VI sec.a.C.
Relazione di Donato Labate, Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna
donato.labate@beniculturali.it
Il manufatto è alto 28 cm e largo 19 cm. L’elmo è in lamina di bronzo fusa e
lavorata a martello, con calotta sferica distinta alla sua base da una leggera
carenatura; alla sommità della calotta è presente una doppia cresta a rilievo
affiancata da costolature per l’applicazione del cimiero. L’elmo presenta
inoltre una tripla costolatura a rilievo sulla fronte, due paraguance (paragnatidi)
angolari e appuntiti verso il vertice inferiore, e il paranuca estroflesso con
stretta tesa orizzontale. I margini della calotta, dei paraguance e del paranuca
sono rivestiti da rinforzi decorativi composti da una fila di rivetti circolari.
La datazione è compresa tra la fine del VII e la prima metà del VI a.C.
Si ignora il luogo di provenienza del reperto che risulta acquistato nel 2005 da
un antiquario modenese presso una casa d’aste tedesca. L’elmo apparteneva alla
Collezione di armi e armatura antiche di Alex Guttman di Monaco.
Pur in mancanza di dati più puntuali su ritrovamento e provenienza, gli
archeologi che hanno visionato il reperto ne hanno immediatamente riconosciuto
l’elevato valore di testimonianza di questo tipo di produzione: in virtù del suo
importante interesse archeologico, l’elmo è stato pertanto vincolato, su
proposta della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, nel
gennaio 2006.
Quando l’antiquario, come previsto dalla legge, ha comunicato alla
Soprintendenza l’intenzione di vendere il reperto a un collezionista privato, la
soprintendenza ha esercitato il diritto di prelazione (23 novembre 2007), cui ha
fatto seguito nel giugno 2008 l’acquisizione definitiva da parte dello Stato.
Il reperto, di probabile produzione illirica e riferibile al tipo II degli elmi
illirici, è diffuso, oltre che nel luogo di produzione, prevalentemente in
Grecia e nei paesi dell’Adriatico orientale.
L’elmo di tipo più recente (tipo III) è documentato anche in Italia, in Abruzzo
ed in Sicilia (cfr. per la tipologia e la diffusione degli elmi illirici il
catalogo Antike Helme. Handbuch mit katalog edito da Römisch-Germanisches
Zentralmuseum, Mainz 1988)
Il manufatto costituisce una testimonianza rappresentativa della produzione e
dei tipi di armamento diffusi in area illirica e greco-adriatica.