Nonantola (MO) - Mostra "Aquae"
Home - Comunicati stampa - Mostra "Aquae", Nonantola
Ufficio stampa SBAER
8 novembre 2011

Nonantola (MO) - Seconda tappa della mostra che ripercorrere la storia del “governo” delle acque in Emilia-Romagna, dall’età del Bronzo ai giorni nostri

Consorzio della Bonifica Burana, Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto

Aquae. La gestione dell’acqua oltre l’Unità d’Italia nella pianura emiliana
Cavamento Foscaglia 1487 - 2012

Chiesa di Santa Maria fuori le mura
Via Vittorio Veneto
Nonantola (MO)

da domenica 13 novembre a domenica 26 febbraio 2012

orari: sabato e domenica ore 9,30-12,30 e 15,30-18,30
La mostra sarà aperta l’8 dicembre 2011 e il pomeriggio del 26 dicembre 2011 e del 6 gennaio 2012; chiusa il 25 e 31 dicembre 2011 e il 1 gennaio 2012

Ingresso gratuito
Possibilità di visite guidate per gruppi e scolaresche su prenotazione
Segreteria del Museo Archeologico Ambientale
tel. 0516871757 fax 051823305
e-mail: maa@caa.it

/San Giovanni in Persiceto/mosCavamento Foscaglia, meglio noto come Collettore delle Acque AlteRisorsa primaria e simbolo stesso della vita, via di comunicazione e volano di scambi mercantili e culturali, l’acqua è sempre stata un elemento da governare per garantire agli uomini la qualità ambientale su cui si fonda la loro esistenza.
Dal 13 novembre approda a Nonantola la mostra “Aquae. La gestione dell’acqua oltre l’unità d’Italia nella pianura emiliana”, esposizione itinerante nata per celebrare il 525° anniversario dello scavo del Cavamento Foscaglia, il grande Canale Collettore delle Acque Alte voluto dagli Estensi di Ferrara e dai Bentivoglio di Bologna che dal 1487 percorre e serve la pianura bolognese e modenese.

Rileggere l’evoluzione dei processi di regolamentazione dei regimi idrici e la loro messa a sistema, significa compiere un viaggio a ritroso di qualche millennio. Fin dall’età del Bronzo, e poi con le grandi ristrutturazioni agrarie degli Etruschi e dei Romani, le bonifiche dell’uomo hanno plasmato il territorio, strappando terra da coltivare, regimentando acque, incanalando l’energia idraulica per il trasporto e la macinatura.
Su questo tema di drammatica attualità, la Storia insegna che il controllo delle acque non può che essere un’opera collettiva, basata sulla solidarietà e aliena dall’egoismo individuale.
Non è un caso che questa mostra nasca in Emilia-Romagna, una regione dove la gestione dell’acqua è un elemento fondamentale per l’economia e la vita da almeno 3500 anni, come ci insegna la grande vasca terramaricola rinvenuta a Noceto nel parmense.
Dopo San Giovanni in Persiceto, “Aquae” arriva a Nonantola, nella Chiesa di Santa Maria fuori le mura, dove sarà allestita fino al 26 febbraio 2012.
In questa seconda tappa, il percorso si arricchisce di alcuni pannelli dedicati alla gestione delle acque nel territorio nonantolano e alla Partecipanza agraria di Nonantola. Uno degli approfondimenti più interessanti fa riferimento al primo documento relativo all'attuale Canal Torbido, un discusso diploma risalente al 752 con cui il re longobardo Astolfo concede a S. Anselmo, fondatore della chiesa e del monastero di Nonantola, la Selva Gena, attraversata dall’omonimo corso d’acqua indicato nella cartografia antica con il nome di Gena o Zena (da non confondersi con lo Zena attuale), che prenderà in seguito il nome di Canale di Nonantola e infine di Canal Torbido.
La mostra “Aquae” ripercorre l’evoluzione del paesaggio padano, documentando con reperti, mappe, carteggi e materiale iconografico la gestione e tutela delle acque, dalla preistoria ai giorni nostri, nei territori oggi di pertinenza del Consorzio di Bonifica.
Particolare attenzione viene posta alla romanizzazione della pianura, con una finestra sulla centuriazione, tipica forma di governo del territorio che in vaste zone della pianura padana si è mantenuta fino ad oggi. Con la caduta dell’impero romano, cambia completamente l’assetto paesaggistico del territorio: vaste zone vengono sottratte al controllo dell’uomo e subiscono un progressivo impaludamento. Nascono così insediamenti fortificati (castrum), circondati da canali e fossati difensivi.
Solamente con la fine del Medioevo, l’uomo inizia una nuova attività di bonifica e riordino della pianura, che interessa anche una vasta area localizzata ai lati del Panaro. All’interno di questa fase ricade il trattato stipulato nel 1487 fra Giovanni II Bentivoglio e Ercole I d’Este per la realizzazione della prima imponente opera di bonifica idraulica, il Cavamento Foscaglia, meglio noto come Collettore delle Acque Alte. L’esposizione passa in rassegna anche i territori dei Pico e dei Gonzaga che adottavano il sistema dei “serragli” per arginare l’invasione delle acque.
Tutto questo anticipa una vera e propria politica nazionale di miglioramento fondiario che approda in età moderna alle opere di bonifica e alle istituzioni consorziali nate dal confronto fra interesse pubblico e privato giunte, con i necessari aggiornamenti e ammodernamenti, sino a oggi.
La rivisitazione di un sistema così complesso come quello delle acque e l’individuazione delle tappe salienti che ne hanno definito le caratterizzazioni storiche e strutturali ha richiesto un’ampia convergenza di ricerca, approfondimenti e condivisione delle informazioni. La mostra Aquae è soprattutto il frutto della collaborazione non solo di più soggetti istituzionali ma anche di diverse competenze professionali.
Archeologi, archivisti, storici, esperti di tutela del patrimonio culturale e salvaguardia del territorio hanno ridato sostanza e compattezza conoscitiva a una trama di rimandi e relazioni sul tema dell’acqua, realizzando un percorso versatile che sarà riallestito con lievi modifiche presso le altre sedi del Consorzio di Bonifica Burana: dopo San Giovanni in Persiceto e Nonantola, la mostra proseguirà a Sant’Agata Bolognese e Crevalcore, nella bassa modenese (Finale Emilia, Mirandola), ferrarese (Bondeno) e mantovana per approdare a Modena e in seguito ai comuni della montagna (Pavullo nel Frignano, Sestola, ecc.), arricchendo il proprio percorse con approfondimenti mirati. Una vera e propria mostra itinerante che attraversa come un corso d’acqua tutte le sue realtà.

La mostra è promossa da Consorzio della Bonifica Burana e Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto in collaborazione con Comune di Nonantola, Partecipanza Agraria di Nonantola, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna, Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Paleografia e Medievistica, Dipartimento di Discipline Storiche), Archivio di Stato di Modena, Archivio di Stato di Bologna, Archivio di Stato di Ferrara e ArcheoNonantola, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Modena e il sostegno del Banco di S. Geminiano e S. Prospero
L’esposizione è corredata da una guida realizzata dal Centro Stampa della Regione Emilia-Romagna e reperibile presso il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto e la libreria specialistica Volumina di Bologna

Aquae. La gestione dell’acqua oltre l’unità d’Italia nella pianura emiliana. Cavamento Foscaglia 1487-2012
Chiesa di Santa Maria fuori le mura, Via Vittorio Veneto a Nonantola (MO)
da domenica 13 novembre a domenica 26 febbraio 2012
orari: sabato e domenica ore 9,30-12,30 e 15,30-18,30
Apertura straordinaria l’8 dicembre 2011 e nei pomeriggi del 26 dicembre 2011 e del 6 gennaio 2012
Chiusa il 25 e 31 dicembre 2011 e il 1 gennaio 2012
Info 051 6871757
ingresso gratuito
Responsabile mostra Silvia Marvelli, smarvelli@caa.it  051.6871757
www.museoarcheologicoambientale.it

 

 

onte di benessere, risorsa primaria per eccellenza, via di comunicazione e volano di scambi mercantili e culturali, l’acqua è da sempre un elemento da sorvegliare e governare per assicurare agli uomini quella qualità ambientale che è il fondamento stesso della vita.
Rileggere e interpretare l’evoluzione dei processi di regolamentazione dei regimi idrici e la loro messa a sistema, significa compiere un viaggio a ritroso di qualche millennio. Fin dall’età del Bronzo, e poi con le grandi ristrutturazioni agrarie degli Etruschi e dei Romani, le bonifiche dell’uomo hanno plasmato il territorio, strappando terra da coltivare, regimentando acque, incanalando l’energia idraulica per il trasporto e la macinatura.
Su questo tema di stringente attualità, la Storia ci dice che il controllo delle acque è opera collettiva, basata sulla solidarietà, aliena dall’egoismo individuale, e che è inaccettabile interrompere un pensiero e un progetto che è di tutti per inserirvi una brama individuale, onnivora e ai limiti dell'autismo sociale.
Nasce in una regione dove trattare l’acqua rappresenta da almeno 3500 anni un fattore fondamentale per l’economia e la vita (come ci insegna la grande vasca terramaricola rinvenuta a Noceto nel parmense) la mostra “Aquae. La gestione dell’acqua oltre l’unità d’Italia nella pianura emiliana” allestita nella Chiesa di Sant’Apollinare a San Giovanni in Persiceto fino al 31 ottobre 2011
Promossa dal Consorzio della Bonifica Burana e dal Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto con la collaborazione, tra gli altri, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, della Soprintendenza Archivistica e dell’Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali, la mostra ripercorre le tappe evolutive del paesaggio padano, documentando con reperti, mappe, carteggi e materiale iconografico la gestione e la tutela delle acque nei territori oggi di pertinenza del Consorzio di Bonifica, dalla preistoria ai giorni nostri.
Particolare attenzione viene posta alla romanizzazione della pianura, con una finestra sulla centuriazione, tipica forma di governo del territorio che in vaste zone della pianura padana si è mantenuta fino ad oggi. Con la caduta dell’impero romano, cambia completamente l’assetto paesaggistico del territorio: vaste zone vengono sottratte al controllo dell’uomo e subiscono un progressivo impaludamento. Nascono così insediamenti fortificati (castrum), circondati da canali e fossati difensivi.
Solamente con la fine del Medioevo, l’uomo inizia una nuova attività di bonifica e riordino della pianura, che interessa anche una vasta area localizzata ai lati del Panaro. All’interno di questa fase ricade il trattato stipulato nel 1487 fra Giovanni II Bentivoglio e Ercole I d’Este per la realizzazione della prima imponente opera di bonifica idraulica, il Cavamento Foscaglia, meglio noto come Collettore delle Acque Alte. L’esposizione passa in rassegna anche i territori dei Pico e dei Gonzaga che adottavano il sistema dei “serragli” per arginare l’invasione delle acque.
Tutto questo anticipa la vera e propria politica nazionale di miglioramento fondiario che approda in età moderna alle opere di bonifica e alle istituzioni consorziali nate dal confronto fra interesse pubblico e privato, giunte, con i necessari aggiornamenti e ammodernamenti, sino a oggi.
La rivisitazione di un sistema così complesso come quello delle acque e l’individuazione delle tappe salienti che ne hanno definito le caratterizzazioni storiche e strutturali ha richiesto un’ampia convergenza di ricerca, approfondimenti e condivisione delle informazioni. La mostra Aquae è soprattutto il frutto della collaborazione non solo di più soggetti istituzionali ma anche di diverse competenze professionali.
Archeologi, archivisti, storici, esperti di tutela del patrimonio culturale e salvaguardia del territorio hanno ridato sostanza e compattezza conoscitiva a una trama di rimandi e relazioni sul tema dell’acqua, realizzando un percorso versatile che sarà riallestito con lievi modifiche presso le altre sedi del Consorzio di Bonifica Burana. Dopo San Giovanni in Persiceto l’esposizione proseguirà infatti a Sant’Agata Bolognese e Crevalcore, nella bassa modenese (Finale Emilia, Mirandola), ferrarese (Bondeno) e mantovana per approdare a Modena e in seguito ai comuni della montagna (Pavullo nel Frignano, Sestola, ecc.), arricchendo con appropriati approfondimenti il suo percorso. Una vera e propria mostra itinerante che attraversa come un corso d’acqua tutte le sue realtà.
L’esposizione è corredata da una guida realizzata dal Centro Stampa della Regione Emilia-Romagna e reperibile presso la sede espositiva, il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto e la libreria specialistica Volumina di Bologna

Aquae. La gestione dell’acqua oltre l’unità d’Italia nella pianura emiliana
Chiesa di Sant’Apollinare, via Sant'Apollinare 4, San Giovanni in Persiceto (BO)
da sabato 11 giugno a lunedì 31 ottobre 2011
orari: sabato ore 17-19,30 - domenica e festivi 10-12,30 e 17-19,30
Info 051 6871757
ingresso gratuito

Promotori: Consorzio della Bonifica Burana, Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto
in collaborazione con Comune di San Giovanni in Persiceto, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna, Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Paleografia e Medievistica, Dipartimento di Discipline Storiche), Archivio di Stato di Modena, Archivio di Stato di Bologna, Archivio di Stato di Ferrara con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Ecomuseo dell’Acqua, Associazione Intecomunale di Terred’Acqua, Partecipanza Agraria di San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese, Cento, Nonantola

Responsabile mostra Silvia Marvelli, smarvelli@caa.it  051.6871757
www.museoarcheologicoambientale.it 
www.archeobologna.beniculturali.it