Il Museo Archeologico di Ferrara celebra la Festa della Donna
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Ufficio stampa SBAER
2 marzo 2011

Dal giudizio di Paride al comune pregiudizio: ma è davvero sempre colpa delle donne?
Doppio appuntamento al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara in occasione della Festa della Donna
Iniziative realizzate in collaborazione con il Gruppo Archeologico Ferrarese

Domenica 6 marzo 2011, museo aperto dalle 9 alle 14 e dalle 16 alle 18.30
ore 16.30
“Il giudizio di Paride”, rappresentazione in costume con lettura di testi antichi

Martedì 8 marzo 2011, museo aperto dalle 9 alle 14 e dalle 16 alle 19
ore
16 "Scene da matrimoni. Donne fra Grecia, Etruria e Roma"  conversazione con Maria Grazia Maioli
ingresso gratuito per tutte le donne

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Palazzo Costabili detto “di Ludovico il Moro”, Sala delle Carte Geografiche
Via XX Settembre 122
info 0532 66299

Anticipo di Festa della Donna domenica 6 marzo 2011 al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara aperto per l'occasione dalle 9 alle 14 e dalle 16 alle 18.30
Alle ore 16.30, le giovani socie del Gruppo Archeologico Ferrarese mettono in scena “Il giudizio di Paride”, rappresentazione in costume con lettura di testi antichi.
La performance si apre con Era, Atena e Afrodite che attendono il pubblico davanti al vaso che le raffigura esposto nel museo.
L'azione si sposta nel salone delle carte geografiche, dove è simulato il banchetto nuziale di Teti e Peleo, futuri genitori di Achille.
Qui, dopo un breve monologo, Eris, dea della discordia, per vendicarsi dell’esclusione dalla festa di nozze, getta la famosa mela d’oro destinata alla più bella.
La nota zuffa fra le dee ha termine con l’intervento di Paride che offrirà la mela ad Afrodite. La rappresentazione si chiude con la profezia di Cassandra che anticipa le sventure conseguenti la scelta di Paride.
Protagoniste della performance sono le giovani socie del GAF Manuela Palmieri (Era), Chiara Guzzinati (Atena), Elisabetta Benini (Afrodite) ed Eleonora Poltronieri nel duplice ruolo di Eris e Cassandra. Veste i panni di Paride Diego Albini, giovane promessa del Rock locale e voce di una band di successo fra i giovanissimi, che di Paride ha "le physique du role"!
(ingresso € 4,00 - ridotto € 2,00)

Martedì 8 marzo, ingresso gratuito per tutte le donne e museo aperto dalle 9 alle 14 e dalle 16 alle 19. Alle ore 16 "Scene da matrimoni. Donne fra Grecia, Etruria e Roma",  conversazione sulla condizione femminile nell'antichità a cura dell'archeologa Maria Grazia Maioli.
Dalla Grecia all’impero romano, l’epoca classica è un mondo esclusivamente maschile. La donna non ha voce né scelta, non può decidere né della propria vita, né del matrimonio né dell’eventuale patrimonio, passa dalla tutela del padre a quella del marito con l’unica missione di provvedere alla gestione della casa, tessendo e filando, e fare figli maschi che continuino la famiglia.
Questo volevano gli uomini per le proprie mogli e figlie: donne mute, la cui pericolosa femminilità e fecondità fosse tenuta sotto controllo da una rigida educazione alla sottomissione.
Né andava meglio alle prostitute, etere greche o lupe romane che fossero.
Unica eccezione sembrano essere le donne etrusche, maltrattate infatti da tutti gli scrittori antichi visto che i loro uomini le trattavano alla pari.
Questo era il mondo ideale maschile, come possiamo ricostruirlo da quello che gli uomini hanno lasciato scritto.
Ma sotto sotto qualche voce, qualche testimonianza femminile è rimasta, e il dialogo con l'archeologa Maioli ci permette di ricostruire figure femminili non omologate e, logicamente, consegnate alla storia come personaggi assolutamente negativi, da non imitare se si vuole rientrare nella categoria “la buona moglie”
(ingresso € 4,00 - ridotto € 2,00 - gratuito per tutte le donne)

I due appuntamenti sono collegati alle celebrazioni indette dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in occasione della Festa della Donna. Sotto lo slogan "Donna e Arte", oltre ad un ricco programma di eventi, nella giornata dell'8 marzo tutte le donne possono entrare gratuitamente nei luoghi d'arte statali, musei, monumenti, archivi, biblioteche e siti archeologici