Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
In ricordo di Giuliana Riccioni
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In memoria di Giuliana Riccioni, scomparsa a Bologna il 9 novembre 2008

Il 10 novembre scorso, dopo lunga malattia, ci ha lasciato Giuliana Riccioni, amica e collega da sempre. Nata del 1922, Giuliana Riccioni ha legato all'archeologia il suo nome, il suo impegno, il suo insegnamento e la sua attività scientifica. È stata per anni Ispettore Archeologo dell'allora Soprintendenza alle Antichità, oggi Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna.

Passata al Dipartimento di Archeologia dell'Università degli Studi di Bologna, fin da quando ancora si chiamava "Istituto di Archeologia" e aveva sede all'interno del Museo Civico Archeologico di Bologna, Giuliana Riccioni ha iniziato la sua carriera universitaria prima come assistente di Luciano Laurenzi e di Guido Achille Mansuelli, e poi come Professoressa di ruolo e titolare di insegnamento, funzione che ha ricoperto fino al momento del pensionamento, che ha posto termine alla sua attività nell'ateneo ma non alla sua presenza.

Le sue prime importanti esperienze nel campo dell'archeologia militante hanno in parte determinato le sue scelte sul piano della ricerca. La sua partecipazione agli scavi di Spina, durante i quali ha avuto modo di conoscere grandi maestri come John D. Beazley e Arthur D. Trendall, ha in particolare potenziato la sua già notevole predisposizione agli studi sulla ceramografia antica -e soprattutto attica-, studi che godono tuttora di importantissimi riconoscimenti, sia in campo nazionale che estero.

Contemporaneamente, sempre in qualità di funzionaria della Soprintendenza, curò numerosi scavi archeologici -soprattutto di emergenza- in varie località della Romagna, principalmente a Cattolica e Rimini. In quest'ultima località, negli anni '60, contribuì a portare alla luce i resti delle domus romane. Diresse, tra l'altro, i lavori di scavo del complesso edilizio dell'Ex-Vescovado (attuale Palazzo Fabbri, su Piazza Ferrari) e scoprì i mosaici di palazzo Gioia, del Mercato Coperto, di palazzo Palloni. Curò inoltre, operazione per l'epoca eccezionale e particolarmente innovativa, il rilevamento delle stratigrafie di scavo, pubblicando anche le ceramiche degli strati preromani e contribuendo alla loro datazione.

Nel 2000 il Dipartimento di Archeologia ha pensato di raccogliere in un unico volume la gran parte dei suoi scritti, per lo più relativi alla ceramica greca (mancano alcuni lavori di ambito romano, non minori ma marginali rispetto alla sua produzione scientifica).
Nella presentazione dell'opera, dal titolo "Scritti di Archeologia di Giuliana Riccioni", a cura di Luisa Mazzeo Saracino, University Press Bologna, così la descrive l'allora Direttore del dipartimento, Prof. Giuseppe Sassatelli.
"Proprio sulla base di questa sua lunga e solida attività di ricerca, unita ad una straordinaria conoscenza e ad una eccezionale capacità di esegesi e di lettura dei materiali archeologici, dalle più raffinate pitture delle ceramiche attiche alle più modeste tipologie delle ceramiche etrusche e «locali», Giuliana Riccioni ha avuto un ruolo molto importante nella formazione di laureandi e specializzandi che si sono formati all'interno del Dipartimento, compreso chi scrive e molti dei suoi colleghi".

Per la sua sensibilità, disponibilità e sapienza, e per l'affetto che le portiamo, la ricorderemo sempre con infinita riconoscenza, per tutto ciò che ha fatto nel campo dell'archeologia e per quanto continuerà a fare per studiosi, colleghi e studenti attraverso i suoi scritti.

Bologna, 11 novembre 2008