Monasteri Medievali in Emilia Romagna
Home - Comunicati stampa - 22 ottobre 2010
Ufficio stampa SBAER
18 ottobre 2010

Interessante viaggio tra i monasteri dell’Emilia-Romagna fra Alto e Basso Medioevo.
Nonantola, Pomposa, Sant’Antonio in Polesine. Ma soprattutto Santo Stefano a Bologna, il “monastero chiamato Gerusalemme”

Bologna. Santo Stefanovenerdì 22 ottobre, ore 14.30
Bologna, Aula Absidale di Santa Lucia
Via de’ Chiari, 25 a

nell’ambito della Settima Edizione della Festa della Storia, Bologna 16-24 ottobre 2010

Quello dei monasteri medievali è un tema arcano e affascinante. Dove si trovavano, perché venivano costruiti, che tipo di vita vi si conduceva?
Nell’incontro “Monasteri Medievali in Emilia Romagna”, in programma il 22 ottobre all’Aula Absidale S. Lucia (ore 14.30), storici e archeologi ci guidano in un viaggio alla scoperta degli edifici in cui monache e monaci trascorrevano una vita di religiosità.
L’introduzione di Sauro Gelichi risponde all’esigenza di ordinare una tematica complessa e articolata, come complesse e articolate sono le dinamiche grazie alle quali i monasteri sono nati e hanno acquisito ciascuno un proprio significato culturale, economico, politico e territoriale.
Durante l’Alto Medioevo tutta la regione vede il diffondersi di monasteri e abbazie. Questi luoghi sono stati indubbiamente centri di vita religiosa ma spesso anche custodi e propulsori di cultura, nonché amministratori di vasti beni immobiliari. La carrellata su alcune delle più note realtà monastiche della regione –Nonantola, Pomposa, Sant’Antonio in Polesine di Ferrara- intende evidenziare le diverse modalità di origine e di rapporto con i singoli territori, al di là di una vocazione spirituale e di un’evidenza materiale e architettonica piuttosto omogenee. Ci guidano in questo percorso Alessandra Cianciosi per Nonantola, Paola Novara per Pomposa e Chiara Guarnieri per Sant’Antonio in Polesine; la parte finale è introdotta da Mauro Librenti che presenta alcuni monasteri del Basso Medioevo interessati di recente da indagini archeologiche.
Un’attenzione speciale è riservata al monastero di Santo Stefano di Bologna, al centro di un importante progetto di restauro. Il monastero, noto ai bolognesi come le Sette Chiese, è ricordato come “monasterium qui vocatur Jerusalem” nei documenti scritti già alla fine del IX secolo. La Chiesa del Santo Sepolcro, con la famosa edicola del Calvario, è uno dei rari edifici al mondo in grado di indicarci come potesse essere nell’immaginario medievale la vera e propria chiesa del Sepolcro a Gerusalemme.
L’intero complesso di Santo Stefano riproduce in maniera simbolica le tappe della passione di Cristo, in una sorta di via crucis che i devoti potevano percorrere in sostituzione del pellegrinaggio nella Città Santa: lo confermano gli stessi nomi degli ambienti rimasti, il cortile di Pilato, la chiesa del Sepolcro e la chiesa della Resurrezione
Renata Curina, Beatrice Borghi e Tiziana Lazzari offrono un aggiornato panorama delle affascinanti ricerche finora condotte sulla storia di questo splendido complesso e sul suo rapporto con la città e il territorio.

Saluti
Rolando Dondarini, Università di Bologna
Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna

I monasteri in Emilia Romagna fra Alto e Basso Medioevo

Monasteri ed archeologia in Emilia Romagna: risultati e prospettive
Sauro Gelichi, Università Ca' Foscari di Venezia

Bologna, Santo Stefano, monasterium qui vocatur Jerusalem: storia e archeologia nel cuore della vita religiosa cittadina

Studi recenti in un volume imminente sulla storia del complesso stefaniano
Beatrice Borghi, Università di Bologna

L’area stefaniana alla luce dei dati archeologici: bilancio di un secolo di indagini e nuove prospettive di ricerca
Renata Curina, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna

Le carte di Santo Stefano, la città, il territorio: problemi di metodo
Tiziana Lazzari, Università di Bologna

Monasteri altomedievali

L'abbazia di Nonantola, un monastero longobardo di fondazione regia
Alessandra Cianciosi, Università Ca' Foscari di Venezia

L'abbazia di Pomposa tra archeologia e storia
Paola Novara, Dottore di Ricerca in Archeologia Medievale

Monasteri bassomedievali

Monasteri bassomedievali in Emilia: alcuni esempi dagli ultimi scavi archeologici
Mauro Librenti, Associazione Culturale Civitas Claterna

Il convento di Sant’Antonio in Polesine a Ferrara: storia di un monastero estense
Chiara Guarnieri, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna

L’incontro, aperto a tutti, è organizzato dalla Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e dall’Università di Bologna.
L’iniziativa fa parte degli eventi organizzati nell’ambito della Settima Edizione della Festa della Storia che si tiene a Bologna dal 16 al 24 ottobre 2010.

http://www.archeobologna.beniculturali.it/