Archeologia, tecnologia e bufale
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Ufficio stampa SABAP-BO
30 novembre 2018

Bologna. Pseudoarcheologia e «manufatti fuori posto»: dialogo sulla mistificazione scientifica tra l’archeologo Andrea Augenti e l’ingegnere del CICAP Silvano Cavallina. Modera Giorgio Comaschi

Archeologia, tecnologia e bufale
Disinformazione, pseudoscienze e complottismo: perché è così difficile coltivare lo spirito critico

Dialogo sui minimi sistemi della mistificazione tra
Andrea Augenti, archeologo
Professore di Archeologia cristiana e medievale all'Università degli Studi di Bologna
Silvano Cavallina, ingegnere
CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze
Modera e provoca Giorgio Comaschi, giornalista e scrittore

Una delle lampade di Dendera. Spiegazione a fondo pagina
Una delle "lampade" di Dendera (bassorilievo, XV sec.a.C.).

venerdì 7 dicembre 2018, ore 18,30
Salone d'Onore di Palazzo Dall’Armi Marescalchi
Sede della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna
via IV Novembre n. 5

Le repubbliche marinare erano più di quattro, i re di Roma almeno otto (e l’ottavo non è Totti ma Tito Tazio), i re magi non erano tre e i greci inviati alle Termopili erano molti più dei 300 di Leonida. Le piramidi furono costruite da operai salariati e non da schiavi, Einstein a scuola se la cavava benissimo e alla cassa toracica di D’Annunzio non mancava nessuna costola. Non era una mela il frutto offerto da Eva ad Adamo e quanto a quelle cadute o appoggiate sulla testa è falsa sia la storia di Isacco Newton che quella di Guglielmo Tell, tra l’altro mai esistito.
Se la bellezza è una promessa di felicità, la bufala è l’humus della sciatteria. Non passa giorno senza che si diffondano affermazioni più o meno fantasiose a sostegno di terapie di dubbia efficacia, teorie di complotti, falsi storici e leggende metropolitane. Notizie infondate e spesso truffe in campo medico, alimentare, economico e storico che si servono del lessico scientifico per diffondere contenuti privi di riscontri, alimentando la cultura del sospetto e della cospirazione.
Il secondo appuntamento con il ciclo di incontri promossi dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara tratta il tema della fanta-archeologia, delle bufale e dei misteri del passato, alieni inclusi, con particolare attenzione agli OOPArt (acronimo dell'inglese Out Of Place ARTifacts, «reperti fuori posto») cioè oggetti che apparentemente non potevano esistere ma di cui restano evidenze.
Un dialogo tra scienza e mistificazione in cui duettano Andrea Augenti, docente di Archeologia cristiana e medievale all'Università degli Studi di Bologna, e Silvano Cavallina, ingegnere del CICAP Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze.
Mediatore, cerimoniere e gran provocatore del dibattito il giornalista e scrittore Giorgio Comaschi
L’appuntamento è per venerdì 7 dicembre, ore 18.30, nel Salone d’Onore di Palazzo Dall’Armi Marescalchi, sede della Soprintendenza di Bologna, in via IV Novembre n. 5


Incisioni rupestri a Sego Canyon, nel deserto dell'Utah, risalenti all'incirca al 6000 a.C.

Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti

Si ringrazia per la collaborazione la Pasticceria DolceSalato

scarica la locandina in pdf

Il bassorilievo nella foto raffigura una delle "lampade" di Dendera (XV sec.a.C.).
Le cosiddette lampade di Dendera sono bassorilievi con geroglifici scoperti nel 1857 dall'archeologo francese Auguste Mariette a circa 70 km da Tebe. Per gli egittologi rappresenterebbero il serpente primordiale che nasce da un fiore di loto, un mito egizio collegato con Osiride e raffigurante la sua spina dorsale.
I sostenitori della cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia le hanno invece interpretate come antichi tubi di Crookes, apparecchi in grado di emettere radiazioni (un dispositivo inventato nella seconda metà dell'Ottocento). Il gambo del fiore di loto è interpretato come un cavo elettrico di alimentazione, la parte della colonna dorsale del dio Osiride è vista come un avvolgimento elettrico e i serpenti raffigurerebbero le serpentine che si trovano all'interno dei tubi. Un dio che tiene in mano due pugnali è stato interpretato come un segnale di pericolo che si troverebbe proprio in corrispondenza del punto in cui dal tubo di Crookes escono i raggi X.