Bologna - Via Aurelio Saffi, ex Cinema Marconi
La necropoli etrusca di VI-V secolo a.C.
Home- Scavi/Valorizzazione - Bologna, ex Cinema Marconi - Scavi 2007
 

Nuove testimonianze etrusche da Bologna: la tomba con stele del sepolcreto di via Saffi

Nel convegno di Etruscologia che si è tenuto ad Orvieto dal 13 al 15 dicembre 2013, l'archeologa della Soprintendenza Paola Desantis ha presentato per la prima volta alla comunità scientifica l’eccezionale scoperta avvenuta a Bologna nel 2007, all'interno di un complesso di 11 sepolture datate tra il VI e il V secolo a.C.
Il rinvenimento del sepolcreto si deve all’Ispettore Onorario per l'Archeologia Paolo Calligola che ne segnalò l'evidenza durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo in Via Saffi, nell'ex Cinema Marconi, immediatamente all’esterno del torrente Ravone. Le aree in fregio a questa strada, che ricalca il percorso dell’antica via Emilia in uscita occidentale dalla città, finora non avevano restituito alcuna testimonianza archeologica, né coeva alla strada romana né  tantomeno precedente.
Le 11 tombe rinvenute si dispongono lungo la sponda settentrionale di un ampio canale di epoca etrusca che pare segnare un reale confine, in quanto nessun elemento di rilevanza archeologica è stato individuato sulla sua sponda meridionale.
Gli studi di Paola Desantis hanno indagato le caratteristiche delle diverse sepolture, mettendo in luce un filo di coerenza ideologica che sembra collegarle l’una all’altra, e tutte insieme a quella che si configura come la tomba di riferimento principale, risalente alla metà del V secolo a.C., caratterizzata da una stele figurata di eccezionale qualità e dai significati e rinvii ideologici estremamente complessi.
parte della stele rinvenuta negli scavi in via SaffiE' possibile ricostruire l’identità di chi è stato sepolto con quella particolare stele grazie all'eccezionale quantità di elementi a disposizione dell’archeologia e delle discipline scientifiche di cui ci si è potuti avvalere, in primis lo studio delle ossa (mentre sono ancora in corso analisi genetiche, paleobotaniche e diagnostiche per immagini).
La presenza di ceramica attica di straordinario pregio e particolare iconografia, oltre a consentire preziosi riferimenti cronologici, conduce, per il tramite del mondo di immagini che in essa ricorre, a circoscrivere specificità cultuali ed ideologiche, riferite in particolare al culto di Dioniso e al mito di Teseo.
Il significato ideologico riassunto dalla stele è icastico: il viaggio del defunto verso l’aldilà su un carro dall’alta sponda, accompagnato da demoni che in varie guise lo facilitano e confortano, da quello che gli apre la via, a quello che balza dietro di lui sul carro, al capro che sembra proteggerne il viaggio dall’alto. La presenza di un satiro, al momento la più antica attestazione su una stele felsinea, ripropone anche sulla stele una particolare adesione al culto di Dioniso.
Contribuisce in modo sostanziale a dare un’identità più precisa al defunto nella tomba  anche l’eccezionale presenza dell’iscrizione (a Felsina solo altre 14 stele la recano) che, evidenziata da colore rosso, dichiara i nomi corredati di gentilizio dei due sepolti
La stele di Via Saffi, rinvenuta con il contesto tombale cui era pertinente, arricchisce in maniera sostanziale il vasto quadro di riferimento delle stele felsinee, il cui complesso è di circa 210 monumenti nella massima parte dei casi però rinvenuti decontestualizzati e quindi privi del contesto tombale di riferimento che avrebbe consentito di datarli con sicurezza e leggerne le caratteristiche anche alla luce dei diversi aspetti del corredo.

Lo scavo archeologico è stato eseguito dalla ditta Wunderkammer, sotto la direzione scientifica di Paola Desantis, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Lo studio epigrafico è di Daniele Maras, le analisi osteologiche sono di Maria Giovanna Belcastro (UniBO) e quelle diagnostiche di Andrea Rossi (DI.AR Modena)
Il restauro dei materiali è stato eseguito da Antonella Pomicetti, Virna Scarnecchia, Monica Zanardi e Micol Siboni (Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna) e dalla ditta Kriterion
Le foto sono di Roberto Macrì (Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna)

vedi anche la pagina dedicata alla mostra "Il Viaggio Oltre la Vita. Gli Etruschi e l'Aldilà tra capolavori e realtà virtuale", Bologna 25 ottobre 2014 - 22 febbraio 2015