Già da qualche anno, la Società Agricola La Quercia ha avviato una
collaborazione con la Direzione del Museo Nazionale Etrusco "Pompeo
Aria" per la riscoperta dei sapori della cucina etrusca.
La Società Agricola La Quercia Lallegroturismo s.s. (Via Quercia 22 -
40043 Marzabotto BO - tel 051.6775397/06) è un'azienda agricola
multifunzionale, in conversione al biologico, con produzione di vino,
miele, ortaggi, frutta e uova. Oltre all'agricoltura, l'attività si
rivolge ai diversi rami della multifunzionalità: Agriturismo
(preparazioni gastronomiche), Fattorie Didattiche e Vendita Diretta.
Nell'ambito della gastronomia, data la vicinanza alla città etrusca di
Marzabotto (Kainua) e seguendo i consigli scientifici della
Dott.ssa Paola Desantis, Direttrice del Museo, si è pensato di parlare
di gastronomia antica, in considerazione del fatto che non si hanno
testimonianze dirette di ricette, essendosi persa gran parte della
letteratura etrusca.
Il modus agendi nell'elaborare le preparazioni gastronomiche è
una ricerca dei sapori del passato basato sulle materie prime e sul modo
di cucinare del tempo; gli archeologi hanno infatti stabilito cosa
mangiavano gli etruschi di queste zone, rifacendosi sia ai resti trovati
nelle tombe e in prossimità delle abitazioni, che alle ricerche di
paleobotanica. Una comparazione con le ricette romane di età
repubblicana (periodo in cui le civiltà etrusca e romana hanno
convissuto) ha suggerito i modi di trattare le materie prime in cucina.
La cucina e il cibo sono media culturali che ci aiutano a capire lo
stile di vita di un popolo, le differenze con la nostra alimentazione e
la nostra cucina, anche a seguito degli apporti di alimenti extra -
europei (come il pomodoro), che oggi ci consentono piatti come la pizza,
assolutamente impossibili ai tempi degli etruschi.
È stato necessario “interpretare” le ricette antiche sia nei dosaggi che
nei gusti, dal momento che il palato degli antichi era decisamente
diverso da quello dei nostri giorni.
Cosa mangiavano gli etruschi di Marzabotto? Questa Etruria Padana era
terra di leggendaria opulenza, tale da attrarre nel IV sec. a.C.
l'invasione dei Celti sedotti, secondo lo storico Tito Livio,
soprattutto dalla fama del vino etrusco. Presso questo popolo la cultura
della vite giunse a notevoli progressi, tanto che sembra che il vocabolo
vinum derivi dall'etrusco oinos.
D'altra parte erano noti i sontuosi banchetti dell'Etruria e gli
etruschi avevano fama di grandi ghiottoni. Così Posidonio di Apamea
(filosofo e storico - 135 a. C.) ci descrive le loro tavole: "presso gli
etruschi due volte al giorno si apparecchiano mense sontuose, e tappeti
variopinti e coppe argentee di ogni specie, ed è presente una folla di
belli servi, adorni, di vesti sontuose".
Era ovviamente diversa la tavola dei ricchi nobili da quella dei poveri;
questi ultimi si accontentavano di cibi più semplici, ma nutrienti. La
cucina etrusca alternava la cipolla all'aglio. Questi due elementi
davano il sapore primario ai cibi ed erano importanti per motivi
igienici, curativi, afrodisiaci e stimolanti.
Nei tempi più antichi erano frequenti le minestre di cereali e legumi,
come le gustose zuppe di verdura. Le sfarinate di cereali erano
utilizzate per fare frittelle e focacce. La frutta poteva essere
degustata fresca o fermentata in bevande a scarso tenore alcolico. La
carne era bollita ed arrostita. Sono frequenti nei corredi delle tombe
alari, spiedi e pinze per maneggiare i tizzoni di brace. Condimento
ideale per ogni cibo era l'olio d'oliva, di qualità eccellente, così
come il vino.
Un posto molto importante era dato al latte, per il suo alto potere
nutritivo; esso era consumato sia come bevanda, sia sotto forma di
formaggi, oppure era usato per preparare zuppe di cereali, soprattutto
con il farro, macinati grossolanamente (le puls dei romani), una
sorta di polenta dall'alto valore nutritivo.
Contattando Cristina è possibile tentare questo viaggio gastronomico
a ritroso nel tempo e assaggiare questi sapori, alla ricerca
dell'origine delle nostra cucina.
Per riavvicinare i bambini all'alto valore simbolico che il pane ha
sempre avuto in tutte le culture, Cristina propone anche il laboratorio
didattico sul pane. Verrà mostrata ai bambini la macina a sella, lo
strumento più antico per la macinazione dei cereali; provando questo
attrezzo, essi potranno comprendere la fatica che comportava ottenere
farine dai cereali, prima dell'avvento dei mulini a forza idrica o
eolica.
Verrà inoltre spiegato il meccanismo della lievitazione con la pasta
madre, il composto fermentato usato prima del lievito di birra; ogni
bimbo farà esperienza dell'impastare il pane. (Adatto ai bambini dai 4
anni in su)
Per informazioni:
Cristina 349.6782448 - 051.6775397
Società Agricola La Quercia Lallegroturismo s.s.
Via Quercia 22 - 40043 Marzabotto (BO) - tel 051.6775397/06